Si chiamano Arancini o Arancine? La querelle linguistico-culinaria sbarca al terminal di Fontanarossa

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Arancino o arancina? Nello store di Fontanarossa ci saranno entrambi, ecco perché

Rischiava di diventare un caso diplomatico la querelle linguistico-culinaria che da sempre vede in guerra palermitani e catanesi. L’oggetto del contendere è lui, il re dello street food siciliano: sua maestà l’arancino (noi dello Stretto lo chiamiamo così).

È accaduto che i proprietari palermitani di un noto locale di street food, che aprirà i battenti al terminal di Fontanarossa a Catania il prossimo 17 dicembre, avevano fatto sapere che, per non urtare la sensibilità dei catanesi e non tradire le proprie origini palermitane, nello loro store non avrebbero venduto il mitico pezzo di rosticceria. L’abilissima campagna di marketing è risultata vincente, dal momento che la notizia ha fatto presto il giro della rete, ed è seguita solo in serata da una smentita ufficiale. In serata infatti è stato reso noto che nello store di prossima apertura, in maniera diplomatica, le mitiche crocchette di riso ci saranno e saranno offerte alla clientela in entrambe le varianti: saranno venduti sia l’“Arancino Catanese” che l’ “Arancina Palermitana”, al medesimo prezzo al pubblico (2,50 euro). La scelta della rosticceria coincide con quanto già in passato aveva sentenziato l’Accademia della Crusca, dirimendo una controversia storica tra chi sostiene, come a Catania, che si chiamino arancini, e  chi, come a Palermo, che si chiamino arancine: “il nome delle crocchette siciliane ha sia la forma femminile sia la forma maschile, determinata dall’uso differenziato” rotonda nella parte occidentale della Sicilia e rotondo o a punta nella parte orientale”.

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