Messina fuori da TaoArte: consiglieri in rivolta contro l’Amministrazione

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Messina fuori da TaoArte, MessinaAccomuna: “Consiglio espropriato dalle proprie funzioni. Accetta senza battere ciglio procedure illegittime”

Infuria in queste ore la polemica riguardo l’esclusione di Messina da TaoArte. La fondazione ha infatti disposto la fuoriuscita del comune di Messina e della città metropolitana di Messina dalla compagine fondativa a causa del mancato conferimento da parte dell’Amministrazione cittadina dei beni da inserire nel fondo dotazione indisponibile della fondazione, come previsto dallo statuto.

Negli scorsi mesi l’Amministrazione De Luca aveva manifestato apertamente l’intenzione di recedere unilateralmente dai rapporti con la fondazione all’interno della quale Messina, in una prospettiva in parte condivisa dallo stesso Consiglio comunale, avrebbe un ruolo secondario nell’organizzazione degli eventi. Dalle parole l’Amministrazione è poi passata ai fatti proponendo due delibere in materia una delle quali ritirata, l’altra bocciata.
Ciò che adesso viene criticato all’Amministrazione da buona parte dei consiglieri è che nonostante il Consiglio abbia più volte manifestato democraticamente la sua volontà, quest’ultima abbia invece messo in atto un atteggiamento dolosamente omissivo (il mancato conferimento di beni alla fondazione come previsto dallo statuto) finalizzato a scavalcare la decisione assunta dall’Aula e ad ottenere così l’uscita di Messina da TaoArte.

Sul tema è stata presentata un’interrogazione urgente dal gruppo consiliare del PD finalizzata a conoscere le motivazioni che hanno indotto la Giunta a non dare seguito ai solleciti del commissario di TaoArte, Bernardo Campo, riguardo alla regolarizzazione della posizione della città di Messina nei confronti della fondazione.

Critico anche il gruppo Lega e Bramanti sindaco che in un comunicato indirizzato all’assessore agli Enti Locali; al presidente del Consiglio comunale e al Segretario Generale, oltre a stigmatizzare aspramente l’atteggiamento dell’Amministrazione richiede che venga effettuata una valutazione riguardo alla legittimità dell’operato della Giunta: “Si chiede alle S.S.L.L. – si legge – di voler valutare la legittimità di quanto posto in essere dall’Amministrazione che, attraverso la propria inazione sta ottenendo per vie traverse ciò che le è stato impedito per la strada maestra”.

Durissima anche la critica di MessinAccomuna che viene estesa a tutto il Consigli comunale: “Non sappiamo se esiste ancora un Consiglio Comunale a Messina – si legge nel comunicato rilasciato dal gruppo – un organo che sia in grado di tutelare la regolarità degli atti amministrativi, di esercitare realmente le sue funzioni di controllo e indirizzo politico per la gestione della città, di rappresentare con fermezza e dignità i cittadini che ne hanno eletto i componenti. Alcuni Consiglieri si stracciano le vesti per il comportamento dolosamente omissivo dell’Amministrazione che ha portato all’esclusione di Messina da Taoarte. Eppure appena qualche giorno fa gli stessi si sono fatti espropriare allegramente delle proprie funzioni, accettando senza battere ciglio procedure illegittime nell’avvio della ATM SpA (che, come primo regalo ai messinesi, ha portato un forte aumento dei biglietti e delle tariffe per le ZTL) e assecondando di fatto resoconti menzogneri su atti e fatti. Eccezione: quattro Consiglieri del M5S che hanno diffidato dal procedere (attendiamo gli atti conseguenziali all’ovvio rigetto della diffida).

Oggi TaoArte fa (giustamente) gridare allo scandalo – si legge ancora –, il Consiglio ha votato contro la fuoriuscita, deliberando espressamente la permanenza di Messina nel Consorzio, ma l’Amministrazione lo ha ridicolizzato, schiaffeggiato, sbeffeggiato agendo in modo (in)conclusivo per ottenere il risultato opposto: non ha versato le dovute quote, malgrado i solleciti, ricevendo in cambio l’esclusione dall’assemblea. Messina esce dalla gestione di una delle più importanti manifestazioni culturali internazionali della Sicilia. Si sa: era questo l’obiettivo di De Luca, che a questo organismo vuol sostituire “l’internazionale della ciaramella”. Il Consiglio si era opposto? E chissenefrega! È una questione di orizzonti culturali: dalle stelle alle stalle; così è, se vi pare (e pure se non vi pare). Messina è anche offesa dalle misteriose e ripetute “assenze” del Sindaco dalla città. Non si era mai visto un Sindaco che, quando ritiene, semplicemente se ne va, per periodi così lunghi e senza impegni istituzionali. E nessun Consigliere che si azzardi a dire che con Messina non si gioca, che questa città non è un trampolino”.

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