La Giunta De Luca crea la terza partecipata: la “Messina Patrimonio Spa”. Gioveni: “Inutile doppione”

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Messina Patrimonio Spa, la Giunta De Luca lancia una nuova partecipata. Gioveni annuncia voto contrario in Aula: “È un inutile doppione”

La Giunta De Luca lancia una nuova partecipata, la “Messina Patrimonio Spa”: la terza dopo Arisme e Messina Social City.  Il nuovo ente, si legge nella delibera- avrà il compito di occuparsi della non più “rinviabile l’esigenza di procedere ad una radicale e rapida inversione di tendenza nell’ottica di un processo di risanamento finanziario.”

Sulla costituzione della nuova partecipata, che dovrà essere approvata in consiglio e sulle polemiche sollevate nei confronti del sindaco, che in campagna elettorale aveva promesso l’azzerramento delle partecipate, De Luca stamattina ha precisato:

Le partecipate del comune di Messina quando mi sono insediato erano dieci!  Ora sono undici perché ne ho chiusa una e ne ho costituite due”.

“Entro fine anno le partecipate municipali saranno otto: 4 costituite da me; 4 costituite in precedenza; 6 chiuse definitivamente; Perché ho cambiato idea rispetto al mio programma elettorale ? Semplice! Non credevo che la qualità morale (non fare il proprio dovere pur essendo ben pagati è immorale !) e professionale (alcuni veri è proprio asini volanti) dei dirigenti comunali fosse così scadente tranne rare eccezioni ovviamente ! Contano i risultati non gli strumenti ed i metodi per raggiungerli! Tra tre anni potremo tirare le conclusioni: Se sarò stato all’altezza del compito continuerò a fare il Sindaco diversamente me ne andrò con i miei piedi”.

“Il Comune- spiega ancora De Luca– ha migliaia di unità abitative ed immobili ed incassa appena 300 mila euro annui! Spende circa 250 mila euro annui di imposta di registrazione dei contratti di locazione! Spende oltre 500 mila euro anni per la manutenzione! Ed io devo continuare a sopportare questa situazione? Faccio una società di valorizzazione e gestione del patrimonio immobiliare così chiudiamo un altra pagina vergognosa di malapolitica!”

Ma in consiglio comunale c’è già chi a gran voce preannuncia il voto contrario alla delibera che dovrebbe dare il via alla nascita della nuova partecipata. Ecco cosa ha dichiarato oggi il consigliere comunale PD Libero Gioveni: “Lo avevo annunciato durante il dibattito e le votazioni del “salva Messina” che non avrei votato a favore della nascita della nuova società partecipata che gestirà il patrimonio immobiliare del Comune, e così farò coerentemente quando la delibera arriverà in Consiglio Comunale!”.
I motivi di Gioveni sono gli stessi che il consigliere ha spiegato in Aula nel novembre scorso:

“Nonostante le motivazioni espresse dall’Amministrazione De Luca (che rispetto per la bontà degli obiettivi che intende raggiungere) sull’utilità della società che si dovrebbe occupare della gestione, valorizzazione e dismissione del patrimonio immobiliare comunale – spiega Gioveni – queste non mi convincono nella misura in cui rimango convinto che si tratterebbe di creare una sorta di doppione del Dipartimento Patrimonio e del Dipartimento politiche della casa in primis e, in parte, anche del Dipartimento Urbanistica. 

Non ho di certo la benda agli occhi e sono consapevole che soprattutto i primi due Dipartimenti al momento non esprimono quelle potenzialità e quegli obiettivi da cui invece Palazzo Zanca dovrebbe trarre beneficio – chiarisce il consigliere – ma ciò non significa che non possano ancora farlo attraverso il potenziamento del personale e un lavoro sinergico che coinvolga anche la Polizia Municipale, al fine di stanare i tanti inquilini “furbetti” e recuperare così le cospicue morosità pregresse di cui l’Ente non può fare a meno. 

Infine – conclude Gioveni – a fronte anche di nuove spese che inevitabilmente inciderebbero sulla collettività per la nomina di un nuovo CdA, non può essere considerato a mio avviso un motivo imprescindibile per la costituzione della società il fatto che non si sia mai effettuato un serio e completo inventario dei Beni, ritenendolo comunque fattibile in house; piuttosto per ridurre il gap negativo fra i fitti attivi e gli oneri della manutenzione, si proceda speditamente con un corposo piano di alienazione degli alloggi ERP, specie quelli che per la loro vetustà cadono a pezzi”. 

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