Riace, arrestato il Sindaco Mimmo Lucano: il GIP conferma i domiciliari

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Confermato gli arresti domiciliari al sindaco di Riace Mimmo Lucano

Mimmo Lucano potrà solo guardare da dietro le finestre la grande manifestazione che domani mattina si prepara a invadere Riace. Il giudice per le indagini preliminari, Domenico Di Croce, ha confermato gli arresti domiciliari disposti in precedenza per Lucano. Una decisione prevedibile anche alla luce della strategia adottata dai legali del sindaco (sospeso) di Riace, che per lui non hanno presentato istanza di scarcerazione. Una strategia – spiegano nei corridoi del tribunale – che di fatto vuole evitare di mettere il gip con le spalle al muro, costringendolo a smentire se stesso. La partita adesso si sposta al Tribunale del Riesame. A breve sarà presentato il ricorso ed è in quella sede che gli avvocati Mazzone e Dacqua chiederanno la scarcerazione del proprio cliente. Sarà presentato in giornata al Tribunale del riesame di Reggio Calabria il ricorso della Procura della Repubblica di Locri in merito all’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip, Domenico Di Croce, a carico di Lucano. Col ricorso la Procura di Locri, guidata da Luigi D’Alessio, chiederà ai giudici del riesame di valutare le contestazioni a carico di Lucano che non sono state prese in considerazione dal gip Di Croce tra cui associazione per delinquere, concussione, truffa aggravata, abuso d’ufficio a malversazione.  Il gip, nel provvedimento restrittivo, infatti, ha contestato a Lucano soltanto il favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e l’illecito affidamento del servizio di raccolta dei rifiuti. Al Tribunale del riesame la Procura di Locri chiederà anche di pronunciarsi sulla posizione di alcuni dei 14 indagati dell’inchiesta per i quali aveva chiesto l’arresto, richiesta che è stata rigettata dal giudice, che ha disposto l’applicazione della custodia cautelare soltanto per Lucano ed il divieto di dimora per la sua compagna, Tesfahun Lemlem, di 36 anni.

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