Reggio Calabria, il commosso saluto di Francesco Cannizzaro a Cecè Nucara: “voleva accompagnarmi a Montecitorio, non abbiamo fatto in tempo”

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Reggio Calabria: è morto il giorno dell’Immacolata l’avvocato Cecè Nucara che ha combattuto con grande forza e dignità contro una brutta malattia per oltre due anni, il commosso ricordo di Francesco Cannizzaro

E’ deceduto il giorno dell’Immacolata, dopo aver lottato contro una lunga malattia, Vincenzo Nucara, nato a Santo Stefano in Aspromonte 57 anni fa, stimato avvocato del Foro di Reggio Calabria. Ha dedicato la sua vita all’impegno sociale e politico, svolgendo la sua attività all’insegna dei valori della giustizia e della solidarietà. Lo ricorda commosso l’on. Francesco Cannizzaro: “questo pomeriggio -afferma il deputato di Forza Italia- assieme alla mia famiglia e a tutta la comunità aspromontana, ho partecipato commosso e addolorato all’ultimo saluto rivolto all’avvocato Cecè Nucara. Stimato figlio della nostra terra, ha orgogliosamente sempre lottato, con grande dignità e amore, per la giustizia. Con Cecè abbiamo condiviso un percorso, che ci ha visti amministratori impegnati, in prima linea, per la tutela dei nostri territori. La Sua determinazione, spesso la sua saggezza intellettuale -prosegue- ci hanno aiutato a raggiungere successi importanti per la rinascita dei nostri paesi. Orgoglioso delle Sue origini, pur svolgendo egregiamente la Sua professione di Avvocato nella città di Reggio Calabria , non ha mai rotto il cordone ombelicale che lo teneva attivamente occupato a partecipare a tutte le le attività svolte nella Comunità Stefanita. Riferimento per tanti perché disponibile, coraggioso e caparbio, assieme alla Sua straordinaria moglie Sonia, stimata professionista e donna di altissime doti umane, ha sempre lavorato per dare lustro alla nostra terra. La presenza oggi di centinaia di amici che hanno condiviso con la Famiglia questo triste momento è la testimonianza di ciò che Cecé ha seminato in questa breve vita. Rimarrà sempre – conclude Cannizzaro- il ricordo dell’amico che, nonostante la malattia, voleva entrare alla Camera dei Deputati per accompagnarmi personalmente è battermi una pacca sulla spalla…non abbiamo avuto il tempo…A Sonia, ai figli amatissimi, ai fratelli e ai tanti che lo hanno amato e sostenuto nella battaglia più importante, il mio abbraccio più forte”.

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