Etna: sciame sismico sul versante occidentale e attività stromboliana ai crateri sommitali

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Uno sciame sismico ha interessato l’Etna ieri, 20 novembre 2018. Le reti di monitoraggio dell’INGV-Osservatorio Etneo hanno registrato decine di eventi

Uno sciame sismico ha interessato il settore occidentale dell’Etna ieri, 20 novembre 2018. Le reti di monitoraggio dell’INGV-Osservatorio Etneo hanno registrato decine di eventi sismici con magnitudo Ml compresa tra 1.6 e 3.5.

Il terremoto di magnitudo maggiore (Ml = 3.5) è avvenuto alle ore 06:06 ed è stato localizzato a circa 5 chilometri a nord est del comune di Adrano, a una profondità di circa 22 chilometri.

Gli epicentri degli eventi sismici registrati sono tutti localizzati sul fianco occidentale del vulcano, a monte dei comuni di Bronte, Adrano e Biancavilla, prevalentemente nella zona di Monte Minardo. La profondità degli ipocentri varia tra 15 e 27 km. Si tratta di una zona in cui già in passato si sono verificati sciami sismici.

Sebbene lo sciame sismico sia stato dichiarato concluso nel pomeriggio, alcune scosse sismiche isolate continuano ad avvenire nell’area occidentale dell’Etna.

Nel frattempo prosegue la modesta attività stromboliana ai crateri sommitali Bocca Nuova, Cratere di Nord-Est e Nuovo Cratere di Sud-Est, che è in corso da diverse settimane. In particolare, il piccolo cono di scorie presente all’interno della bocca orientale del Nuovo Cratere di Sud-Est (NCSE) sta emettendo nella serata del 20 novembre anche una piccola colata di lava che rimane comunque confinata all’interno della stessa bocca orientale del NCSE.

Analisi pubblicata sul blog INGVterremoti, a cura di Boris Behncke (INGV – OE), Maddalena De Lucia (INGV – OV) , Marco Neri (INGV – OE) e Maurizio Pignone (INGV – ONT)

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