Agli arresti domiciliari strappa il braccialetto elettronico e si costituisce in carcere: “non sopporto più mia moglie, datemi una cella”

StrettoWeb

L’uomo, agli arresti domiciliari in casa a Catania, non sopportava piu’ i continui litigi con la moglie

‘Condannato’ a restare con la moglie… E’ la ‘pena’ inflitta a Giuseppe Pulvirenti, pregiudicato catanese di 50 anni. L’uomo, agli arresti domiciliari in casa a Catania, per un furto di generi alimentari in un supermercato di Patti (Messina), non sopportava piu’ i continui litigi con la moglie. Cosi’ si e’ strappato il braccialetto elettronico ed e’ corso nel carcere di Giarre. Agli agenti della polizia penitenziaria ha detto: “Voglio tornare in carcere, non sopporto piu’ mia moglie…”. L’uomo e’ stato fermato dai carabinieri della compagnia di Giarre che lo avevano seguito dopo che lui si era disfatto del braccialetto elettronico. Giudicato per direttissima e’ stato nuovamente ammesso ai domiciliari, ancora con braccialetto elettronico e ancora con la moglie…

Condividi