Appalti truccati in Calabria: accusato il presidente della Regione. Oliverio non ci sta: “accuse infamanti, farò lo sciopero della fame”

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Appalti truccati in Calabria, 16 misure cautelari: obbligo di dimora nella sua San Giovanni in Fiore per il governatore Oliverio. Il presidente: “di fronte ad accuse infamanti, ho deciso di fare lo sciopero della fame”

La Dda di Catanzaro aveva chiesto gli arresti domiciliari per il presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio. Richiesta non accolta dal gip Pietro Carè che invece ha disposto l’obbligo di dimora nel comune di residenza, San Giovanni in Fiore, per il Governatore con l’accusa di abuso d’ufficio. “Di fronte ad accuse infamanti ho deciso di fare lo sciopero della fame. La mia vita e il mio impegno politico e istituzionale sono stati sempre improntati al massimo di trasparenza, di concreta lotta alla criminalità, di onestà e rispettosa gestione della cosa pubblica. I polveroni sono il vero regalo alla mafia“, scrive in una nota il Governatore della Calabria, Mario Oliverio. “Tra l’altro – prosegue- l’opera oggetto della indagine non è stata appaltata nel corso della mia responsabilità alla guida della Regione. Quanto si sta verificando è assurdo. Non posso accettare in nessun modo che si infanghi la mia persona e la mia condotta di pubblico amministratore. Sarebbe come accettare di aver tradito la fiducia dei cittadini. Chiedo chiarezza! Lotterò con tutte le mie energie perché si affermi la verità”, conclude.

Appalti truccati in Calabria, 16 misure cautelari: obbligo di dimora nella sua San Giovanni in Fiore per il governatore Oliverio [NOMI e DETTAGLI]

 

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