Reggio Calabria, giovane arrestato nel 2016 per una “enorme” piantagione di cannabis, assolto “per non aver commesso il fatto”

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Il giovane è stato difeso dall’avv. Giuseppe Gentile del foro di Reggio Calabria

I Carabinieri insieme agli specialisti dello Squadrone Eliportato Cacciatori Calabria di Vibo Valentia avevano tratto in arrestato nel mese di luglio 2016 Palialogo Matteo Antonio, all’epoca 32enne, reggino, poiché ritenuto responsabile di una enorme piantagione di 2.038 piante di “cannabis indica” tutte fiorite e di altezza variabile tra i 50 e i 100 cm, rinvenuta in questa Località Bugulia di San Giovanni di Sambatello, messa a dimora in una vallata, ben delimitata da recinzione e dotata di articolato sistema di irrigazione a goccia.
Il Sig. Palialogo è stato detenuto per un anno al carcere di Arghilla’; successivamente mandato ai domiciliari per mesi 4. Da novembre 2017 ad oggi è stato altresi sottoposto all’obbligo di presentazione alla p.g.
Condannato in primo grado dal Tribunale collegiale reggino, nonostante il Palialogo si professasse innocente in quanto in realtà si trovava nel luogo dell’arresto non per scopi criminali ma per effettuare dei sopralluoghi in vista dell’apertura della caccia.
L’avv. Giuseppe Gentile del foro di Reggio Calabria ebbe modo di effettuare un decisivo sopralluogo difensivo sul luogo dell’arresto sotto la supervisione di una rappresentanza dello Squadrone Cacciatori, per effettuare con propri consulenti una perizia al fine di descrivere lo stato dei luoghi e dimostrare l’assoluta innocenza del proprio assistito, da sempre amante della caccia.
Giorno 6.12, la corte d’appello reggina mandava assolto l’imputato per non aver commesso il fatto.

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