Messina, il Policlinico potrebbe diventare il secondo Irccs. Musumeci “apprezza” l’idea, ma i sindacati protestano: “danno per migliaia di dipendenti”

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Il Centro Neurolesi Bonino-Pulejo dell’Università si sta muovendo in autonomia per creare una “fusione” col Policlinico e questo ha generato il dissenso della FGU Gilda-Unams di Messina

Messina potrebbe presto essere dotata del secondo Irccs. Il Centro Neurolesi Bonino-Pulejo dell’Università si sta muovendo in autonomia per creare una “fusione” col Policlinico. La Giunta regionale del governo Musumeci ha approvato giovedì scorso una delibera con cui dichiara di accettare l’iniziativa e di avanzare al ministero della Salute la richiesta del Policlinico di Messina come Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico. Il governo adesso valuterà la proposta e disporrà un sopralluogo: al decorrere dei trenta giorni previsti, in caso di positività dell’esito, disporrà un decreto per il riconoscimento di Ircss. Se tutto andrà senza intoppi, si tratterà della seconda struttura pubblica in Sicilia e a Messina, visto che nell’Isola esistono soltanto due Irccs di diritto privato (Ismett di Palermo e l’Oasi di Torina).

Il Policlinico Martino inoltre punta a raggiungere due ambiti, inseriti nei canoni di eccellenza per assistenza e ricerca: la patologia del sistema circolatorio e le malattie infiammatorie croniche e immunomediate. La Regione osserva con attenzione la vicenda perché regalerebbe alla città dello Stretto una capacità attrattiva, anche nei confronti della Calabria e più in generale da tutto il Meridione, porterebbe pazienti che risiedono oltre la Sicilia. La notizia però pare non essere gradita a tutti, in primis dalla Federazione Gilda-Unams di Messina che in un comunicato stampa parla di “ennesimo furto alla città e all’università” perché trasformerebbe l’ospedale Covid appunta in una Irccs. Ecco di seguito la nota:

La notizia apparsa oggi su organi di stampa, in merito alla trasformazione dell’A.O.U. Policlinico di Messina in IRCCS, ci lascia basiti e fa trasparire l’ipotesi di smantellamento della più grande struttura ospedaliera rimasta in città, cioè cancellare definitivamente alcune specialità mediche con la grave conseguenza di trasferirle altrove.
Il percorso di trasformazione delineato non sarà scontato, perché non basta una semplice richiesta al Ministero della Salute con l’appezzamento della Regione perché trattasi di azienda ospedaliera universitaria di tipo A (ex policlinico a gestione diretta) che dovrà interessare oltre il nostro Ateneo anche il Ministero dell’Università e della Ricerca.
La FGU è fortemente preoccupata, poiché tale percorso metterebbe inoltre a rischio la conversione del rapporto di lavoro delle migliaia di dipendenti del Policlinico. La sempre più drastica riduzione di finanziamenti per la Ricerca pubblica ed il percorso intrapreso dal D.Lgs 288/03 di riordino degli IRCCS continua a consentire purtroppo l’ingresso del privato, che attraverso investimenti, punta esclusivamente sui profitti senza tener conto delle esigenze assistenziali territoriali dell’utenza.
A conferma che qualcuno volesse affossare il Policlinico, per farlo divenire altra cosa, lo dimostra il fatto che da novembre 2019 l’Azienda è stata privata dall’organo di controllo (Collegio sindacale), e con la scusa della pandemia trasformata in Covid Hospital, probabilmente con il chiaro tentativo di nascondere i debiti; tanto e vero che dopo la fuga dell’ex direttore generale dott. Laganga, che vantava di aver lasciato un’azienda con un bilancio in positivo, abbiamo invece scoperto con l’arrivo di un nuovo Commissario di avere un buco di oltre 65 milioni di euro, con la quasi certezza di essere sottoposta ad un piano di rientro.
La FGU, rileva ancora una volta il mancato coinvolgimento preventivo degli Organi Accademici (Senato e Consiglio di amministrazione) e delle Organizzazioni Sindacali, comportamento messo in atto ormai sistematicamente dal Magnifico Rettore che riconferma l’assoluta mancanza di rispetto delle regole democratiche all’interno dell’Ateneo.
La FGU continuerà a contrastare questo “Sistema”, fatto di scelte scellerate e cattiva gestione, che negli ultimi anni ha interessato l’Azienda Policlinico di Messina”.

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