Macellaio ucciso in Calabria: arrestate 2 persone accusate di essere state i mandanti dell’omicidio [NOMI, DETTAGLI e VIDEO]

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Arrestate due persone responsabili dell’omicidio del macellaio Francesco Rosso avvenuto in Simeri Crichi (CZ) il 14 aprile 2015

I militari della Compagnia di Sellia Marina hanno eseguito in data odierna l’ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico di Evangelista Russo cl. ‘48 e Francesco Mauro cl. ‘77. Il provvedimento è stato emesso dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Catanzaro, su richiesta della Procura della Repubblica di Catanzaro, con il sostituto Procuratore dott. Alessandro Prontera, coordinato dal Procuratore Aggiunto dott. Vincenzo Capomolla e dal Procuratore della Repubblica dott. Nicola Gratteri.

Le investigazioni condotte dai militari del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Sellia Marina hanno così ricostruito l’intero organigramma della rete di personaggi coinvolta nell’omicidio del macellaio Francesco Rosso, avvenuto in Simeri Crichi (CZ) il 14 aprile 2015. Dopo l’esecuzione delle misure custodiali in carcere del settembre scorso, a carico dei soggetti ritenuti gli esecutori materiali, le serrate attività condotte hanno trovato pieno riscontro nel dichiarato di MONTI Danilo, permettendo agli inquirenti di suffragare l’intera ipotesi investigativa.

Sarebbe stato l’odio maturato tra le due famiglie, per risalenti dissidi anche di origine patrimoniale, ad alimentare la sete di vendetta di RUSSO Evangelista. Dopo una accesa lite avvenuta nel 1999 con il padre del defunto macellaio, il RUSSO ha ordito a più riprese una ferma vendetta nei confronti del suo rivale, giungendo a desiderare di privarlo dell’affetto del figlio. È qui che si innesta il ruolo del MAURO, dipendente e factotum del RUSSO nella sua ditta di tornitura, che, a totale disposizione del proprio datore di lavoro, da esecuzione alla sua volontà, commissionando l’esecuzione dell’omicidio a Danilo MONTI ed ai suoi correi, per un cifra pattuita di euro 30.000, fornendogli inoltre l’arma per l’esecuzione dell’efferato delitto.

Con l’esecuzione dell’odierna ordinanza, nell’ambito delle complesse attività di investigazione denominate “Quinto Comandamento”, si è così finalmente fatta luce su un omicidio che ha profondamente scosso l’intera comunità catanzarese.

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