Reggio Calabria: al Teatro Cilea è andato in scena “Pene d’amor perdute” [FOTO]

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Al Teatro Cilea è andato in scena il Laboratorio Teatrale del Liceo Volta

Lunedì 4 giugno, al Teatro F. Cilea di Reggio Calabria, il Laboratorio teatrale del Liceo Volta ha messo in scena, per  il 23° anno, uno spettacolo  originale ed appassionante. Convinti che l’esperienza teatrale sia altamente formativa e adatta a far esprimere potenzialità non sempre evidenti, i docenti del Liceo hanno sempre sostenuto e apprezzato il lavoro del laboratorio nell’ottica di una formazione completa ed inclusiva. Pertanto, anche lo spettacolo messo in scena alla conclusione di questo anno scolastico, ha suscitato grandi apprezzamenti  e giudizi pienamente positivi. La pièce, “Pene d’amor perdute”, è stata ideata in collaborazione tra i docenti responsabili del laboratorio, Prof. Gabriella  Cucinotta, Maria Cristina  Meduri, Giuseppina  Pontari e  Pasquale Pizzimenti e gli alunni che hanno aderito al progetto. L’attività, partendo da due opere di Shakespeare, “Pene d’amor perdute” e “La bisbetica domata”, studiate e rielaborate per creare un testo originale, ha condotto  gli alunni  a arrangiare  le musiche, a creare le coreografie, a ideare la scenografia e i costumi. Il lavoro, iniziato nel mese di Ottobre, è proseguito per l’intero anno scolastico con la collaborazione, a partire dal mese di febbraio, di un’esperta di Musical Theatre, la dott.ssa Benedetta Marcianò Vazzana, il cui contributo si è rivelato prezioso per curare la tecnica vocale e coreografica degli studenti.

Certamente sul palco non sono emersi la fatica, i momenti di scoramento, le difficoltà incontrate durante tanti mesi e il pubblico ha potuto godere di uno spettacolo fresco ed emozionante. Le vite di quattro giovani studenti fuorisede si sono intrecciate a quelle di quattro ballerine che sognano il successo: il loro incontro – scontro sarebbe dovuto rimanere una delle occasioni che la vita ci offre durante il cammino, occasioni a cui spesso non si dà la giusta importanza. Invece, i nostri giovani protagonisti imparano che non si gioca con i sentimenti e che quando nasce un amore sincero, questo riempie la vita e fa crescere. La loro vicenda si sviluppa insieme a quelle di altri piccoli eroi della quotidianità: la giovane cameriera Giacomina che dimostra grande realismo e non si lascia incantare da false promesse, e, soprattutto, il sognatore Grullo che vorrebbe calcare i palcoscenici e che, alla fine, riesce a realizzare il suo sogno, rivelandosi attore capace di spaziare dal drammatico al comico al ballo. La trama,  semplice ma efficace, è arricchita da numerosi balli e canzoni che spaziano dal repertorio di Frank Sinatra a quello di George Gershwin, di Cole Porter, di Irving Berlin, di Jerome Kern, eseguiti con maestria e grande presenza scenica dai giovani attori. Attori, appunto. In realtà, non lo sono: sono tutti giovani studenti che hanno scoperto la magia del teatro, grazie ai loro docenti, e ne sono rimasti ammaliati. L’impressione che accompagna gli spettatori a conclusione dello spettacolo, è quella di aver assistito alla performance di un gruppo affiatato, capace di trasformare anche possibili punti di debolezza in elementi di forza. Tra le interpreti femminili, alcune ragazze sono di origine straniera: il loro accento, chiaramente diverso, è stato un arricchimento nella recitazione e non certo un limite. Tutti si sono mossi sul palco con sicurezza e perizia, pur non frequentando corsi di danza o di dizione.

Ecco, forse è proprio questo che colpisce il pubblico:  la coralità con cui gli studenti recitano, il loro reciproco aiutarsi  ed incoraggiarsi anche con lo sguardo, il loro desiderio di regalare una serata di serenità ad un pubblico di docenti, genitori, amici accorsi a sostenerli. Giustamente il  Dirigente Scolastico, la Prof.ssa Angela  Maria  Palazzolo, è orgogliosa di questi studenti, che hanno dimostrato le loro potenzialità al di là dei banchi di scuola e che hanno indotto ciascuno a riflettere sul proprio io e sul rapporto con l’altro, vivificando ancora una volta la funzione catartica del teatro.  Ultima nota, lo spettacolo ha  ricevuto un importante riconoscimento istituzionale: la medaglia del Senato della Repubblica conferita per la partecipazione al Festival Teatro Scuola di Altomonte.

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