Reggio Calabria, i disagi dei viaggiatori alla stazione centrale: “ecco come Trenitalia si comporta con i viaggiatori” [FOTO]

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StrettoWeb

La segnalazione di un lettore di StrettoWeb sulle condizioni della stazione centrale di Reggio Calabria

Un lettore di StrettoWeb, Michele Partinico, ha inviato alla nostra Redazione una lettera sulle le condizioni della stazione centrale di Reggio Calabria.

“REGGIO CALABRIA – LA CITTA’ DEL NULLA … così  Nicola Giunta apostrofava questa povera città che non ha mai visto fortune ma che amava. Pregiatissimo Direttore, la prego di pubblicare quanto di seguito segnalerò al fine di porre in evidenza un disservizio (sotto gli occhi ma con grande indifferenza di tutti) che discrimina buona parte dell’utenza che utilizza, per viaggiare, il treno. Dal mese di settembre dell’anno scorso , mia figlia frequenta un Master post laurea presso un’altra città e da allora, dalla Stazione Centrale, prende il treno, periodicamente per la sua destinazione,  con i relativi bagagli ponderosi e con gli stessi rientra,  quasi con cadenza mensile, in città. Ma è da allora che mi sono accorto che quello che pareva essere un fatto temporaneo per una normale, quanto necessaria, manutenzione, di fatto, era una consuetudine che si protrae a tutt’oggi… GLI ASCENSORI COLLOCATI ALL’INTERNO DELLA STAZIONE NON FUNZIONANO DA DIVERSO TEMPO e da informazioni acquisite, pare che siano bloccati da qualche anno (vedi le eloquenti foto allegate scattate nel mese di ottobre 2017 e a tutt’oggi nelle medesime condizioni)”.

“Rivolgendomi al personale Trenitalia, per rappresentare quanto sin qui descritto e i disagi causati a tutta quell’utenza in particolar modo per i soggetti con problemi di disabilità, mi è stato ribattuto che, per quest’ultimi, è stato istituito un servizio di trasporto degli stessi con ausili mobili per tutti gli altri, anziani e non, che in ogni caso trasportano bagagli di un consistente peso, mi è stato risposto che è utilizzabile l’ascensore posto in fregio al 1° binario  ma che trasporta sino al piano interrato dopo di chè bisogna rimboccarsi le maniche e risalire la china per raggiungere i binari posti a quota “0”con tutti i disagi che si possono immaginare”.

“In verità, però, questo ascensore nel corso dell’anno trascorso per quanto di mia conoscenza, ha funzionato solo una volta e dopo averlo fatto presente ai soggetti interpellati ho ricevuto come risposta una stretta di spalle accompagnata da un meschino sorriso. Ma chi ha rilasciato il certificato di agibilità ?…oppure, perché l’ente preposto al controllo, che in precedenza lo ha concesso, dorme e non verifica se ne sussistono ancora le condizioni…ma di fatto quali condizioni…se l’abbattimento delle barriere architettoniche non esiste e forse non è mai esistito”.

“Invece, in atto, stanno ripristinando le facciate e gli intonaci all’interno…giusto lavori necessari anche se oramai la Stazione è stata declassata con la cancellazione di numerosi treni e per chi si reca oltre Roma è costretto a fare il cambio sperando in una coincidenza se no ore di attesa!!! ma…  di riparare gli ascensori non se ne parla. Che dire allora…. tiriamo a campà tanto siamo abituati a rinunciare ai nostri diritti sperando che qualcuno ci risolva, tra tutti i guai di questa tormentata città, questo problema”.

“Inoltre, concludo con una considerazione che mi è venuta in mente constatando le scelte scellerate di qualche  Responsabile del Servizio…“il Genio” che ha stabilito la partenza dei treni a lunga percorrenza, già di numero esiguo, dal binario n.2 o addirittura n.7  non considerando che il maggior numero di bagagli pesanti si collocano proprio in quelle vetture che trasportano studenti universitari, gente comune che, rispettivamente, studiano o lavorano in altre città o pazienti che si trasferiscono negli ospedali del nord per motivi di salute mentre i treni locali, in arrivo o in partenza, che sono utilizzati da studenti con gli zaini o pendolari con qualche giornale o rivista, partono dai primi binari… Magari invertendo le disposizioni il disagio sarebbe senz’altro minore in attesa di mettere in regola quanto sin’ora ho rappresentato”.

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