Dl Green Pass, ecco l’obbligo per dipendenti pubblici e aziende private. L’ira di sindacati e del Movimento Io Apro: “tamponi gratis, non si può pagare per lavorare”

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“Stiamo parlando del Green Pass per lavorare non per andare al ristorante o andare al cinema o allo stadio”: è la richiesta del segretario della Cgil Maurizio Landini

L’accordo è stato raggiunto, il decreto che il Governo Draghi porterà domani al Consiglio dei ministri imporrà l’obbligo di Green Pass sia per i lavoratori della pubblica amministrazione, sia per quelli delle aziende private. Rimane il nodo legato ai lavoratori autonomi che potrebbe essere sciolto ma rinviando la misura alla prossima settimana. La decisione è stata comunicata ai sindacati che però hanno chiesto di rendere “gratuiti i tamponi”. Su questo ci si continuerà a confrontare nelle prossime ore ma sembra escluso che possano essere a carico dello Stato.

La decisione non è però stata presa di buon gradimento dai sindacati. “Siccome è reso obbligatorio per tutti i luoghi di lavoro, pubblici e privati, e siccome per avere il green pass si prevede anche il tampone noi abbiamo ribadito che le persone non devono pagare per andare a lavorare. Perché qui stiamo parlando del Green Pass per lavorare non per andare al ristorante o andare al cinema o allo stadio”: lo ha detto il segretario della Cgil Maurizio Landini al termine dell’incontro ribadendo di preferire “una legge per l’obbligo vaccinale”. Chi lavora, dunque, “non deve essere messo in condizione di dover pagare il tampone”, conclude.

Alza la voce anche il Movimento Io Apro, che sui social utilizza toni molti duri: “il “Green Pass” per dipendenti pubblici e privati è legge: non aspettavamo altro. Dalla prossima settimana lanceremo la raccolta firme per il Referendum Abrogativo della Legge, che potrà essere richiesto con 800.000 firme. Gireremo tutta l’Italia con i nostri gazebo”.

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