Grandi infrastrutture al Sud, da Messina un coro unanime: “Ponte sullo Stretto opera necessaria per la crescita dell’Italia intera” [INTERVISTE]

StrettoWeb

Stamane a Palazzo Zanca il convegno promosso da Rete Civica, il sottosegretario Siri a Messina: “la Sicilia può diventare un grande hub nel Mediterraneo. Ponte sullo Stretto opera essenziale per la crescita di tutto il Paese”

Nella città dello Stretto si torna a parlare di grandi opere, Zes e Ponte sullo Stretto. Stamane nel Salone delle Bandiere di Palazzo Zanca si è svolto il convegno organizzato da da Rete Civica per le Infrastrutture nel Mezzogiorno sul tema: “La Sicilia e l’Italia: un progetto di coesione e condivisione“. E da Palazzo Zanca si è levato un coro unanime per la realizzazione della grande infrastruttura in riva allo Stretto.

Si unisce al coro del sì anche il senatore Lega e sottosegretario al Ministero delle Infrastrutture Armando Siri, che ha precisato che “Il ponte sullo Stretto di Messina non deve essere visto come un’opera a se stante“. Per il senatore la realizzazione del Ponte richiede un senso di responsabilità di ampia portata: “Il ponte- ha detto-è un infrastruttura utile al paese, perché si inserisce all’interno di una piattaforma logistica internazionale che deve saper porre l’Italia al centro dei traffici del Mediterraneo”.

E sulla differenza di vedute con il M5S ha dichiarato: “Sono convinto che le distanze all’interno della maggioranza non siano così grandi. Si tratta di equivoci, il punto è che al momento (riguardo al ponte sullo Stretto, ndr)  non si è in grado di fare un ragionamento complessivo”. Siri ha ribadito: “Il ponte serve. Abbiamo il porto di Augusta? E allora vediamo di capire se la Sicilia può diventare un grande hub nel Mediterraneo. Cominciamo ad intercettare noi il flusso di container che viene intercettato a Rotterdam e anche dalla Spagna”. Per il senatore serve quindi un “concetto più ampio di vision” e ” finora il problema della mancata realizzazione del Ponte sta alla radice”-cioè: “È più facile- ha spiegato Siri– dire che il ponte è uno spreco, anziché che il ponte è un’infrastrutture necessaria, per dare all’intero paese l’opportunità di far crescere il suo Pil e quindi avere maggiori risorse per sostenere le iniziative sociali, come il reddito di cittadinanza e le pensioni. Il nostro compito- ha proseguito il senatore– è di dire qual è la nostra vision di futuro, per dare al Paese l’opportunità far crescere il Pil. L’Italia è la naturale cerniera di collegamento con il nord Europa e il Pil cresce se diamo al paese l’opportunità di crescere”.

La Sicilia è l’Italia”– ha detto il sottosegretario Siri tra gli applausi del pubblico. Per il senatore Lega: “L’Italia compete con paesi come India, Cina, Stati Uniti, paesi che hanno una filiera decisionale di 24 ore. Il nostro Paese ha una filiera di 24 anni. Nel nostro Paese abbiamo il gioco dello scarica barile e abbiamo annacquato il potere esecutivo, per paure e retaggi del passato”- è per tali ragioni, secondo il senatore,  che facciamo fatica a concorrere a livello globale. Per il sottosegretario le lungaggini nei procedimenti decisionali derivano da norme vetuste, da un ordinamento giuridico ormai inadeguato: “Abbiamo un ordinamento vecchio”. E sulle infrastrutture ha inoltre aggiunto: “Non sono tra quelli che cavalcano la contrapposizione tra nord e sud. Per me il paese è uno. Lavoro per l’interesse del paese da nord a sud”. “Però– ha detto il senatore rivolgendosi al pubblico-“Sapete meglio di me che, nella gran parte dei governi precedenti, l’espressione della dirigenza governativa centrale nazionale del Sud era altissima. A me oggi viene da chiedere: che cosa hanno fatto questi politici? Noi- ha concluso-siamo il governo del cambiamento, ci siamo presi una responsabilità enorme”. Da Palazzo Zanca il sottosegretario  ha rilanciato il piano infrastrutturale per il Sud che annovera l’alta portabilità delle merci, autostrade, porti, adattamento dei fondali e retroporti: “La vera sfida è generare economia locale e occupazione intercettando i 60 milioni di Teu trasportati dalle navi container che passano davanti ai nostri porti e non si fermano perché non li ritengono convenienti e comodi”.

Pieno sostegno a favore del Ponte anche dal vicepresidente della Regione Siciliana Armao, che nel suo intervento ha spiegato le ragioni del sì:

Il Ponte– ha premesso il vicepresidente- è il segno di contraddizione delle antinomie del governo. Da un lato abbiamo il sottosegretario Dell’Orco che dice no alla proposta del presidente Musumeci, che aveva attivato la responsabilità dello Stato, dall’altro abbiamo la Lega al Governo, che dice che la realizzazione del ponte è necessaria. Ci sono elementi che inducono a ritenere che il ponte di Messina sia una soluzione essenziale, tra cui: sei miliardi di euro di ricadute economiche sul territorio, 40 mila occupati e un investimento di 10 miliardi per la realizzazione”. Per Armao: “Il ponte sullo Stretto è una struttura essenziale per rendere competitiva non solo la Sicilia e la Calabria, ma l’Italia e l’Europa”. “Per il ponte- ha ricordato il vicepresidente– eravamo alla gara, eravamo arrivati alla procedura per realizzarlo. Il governo Monti ha distrutto una procedura. Oggi il no al Ponte sullo Stretto equivale a un miliardo di euro buttato. Le risorse sono andate buttate. Il risultato– ha concluso Armao- è che oggi il divario cresce, si evince chiaramente dai conti pubblici territoriali del 2018. L’investimento nella struttura del ponte è essenziale per riequilibrare il divario tra nord e sud e per fermarlo  dobbiamo puntare al regionalismo differenziato. Abbiamo le carte in regola per chiedere a Roma gli interventi giusti per il sud e tra questi c’è anche il Ponte. Il ponte sullo Stretto risponde alla concreta  operatività del corridoio scandinavo, coniugando la condizione di insularità dell’isola, che serve a garantirci lo sviluppo. Insularità e ponte possono stare insieme“.

Al convegno hanno preso parte anche l’onorevole e capogruppo 5 stelle alla Camera Francesco D’Uva, l’assessore regionale alle Infrastrutture Marco Falcone, il sindaco di Messina Cateno De Luca, il segretario Cisl Tonino Genovese e i professori Pietro Massimo Busetta e Rocco Giordano. Hanno preso parte inoltre, la senatrice M5s Grazia D’Angelo, l’on. di Fratelli d’Italia Carmela Bucalo, la deputata M5s alla Camera Angela Raffa e i deputati regionali Pino Galluzzo e Giuseppe Zitelli.

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