Il Governo ferma Falcomatà e i sindaci Anti-5G: “non possono bloccarlo, minati i diritti fondamentali”. Continua la posa della banda ultralarga per modernizzare il Paese

StrettoWeb

Con il Dl Semplificazioni si sta operando per una riformulazione della legge quadro sulla protezione dalle esposizioni ai campi elettromagnetici per limitare le possibilità dei sindaci di dire “no” alle antenne del 5G

E’ dì lunedì la scelta del sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà, di bloccare con un’ordinanza l’installazione di antenne 5G nel territorio reggino. Questa nuova tecnologia è destinata ad aumentare e migliorare la connettività dei territori e il funzionamento delle reti, ma il primo cittadino ha scelto di mettere in stand by la situazione sulla base del principio di precauzione, perché “non esistono certezze sugli effetti della nuova tecnologia” e quindi si muove “a tutela della salute” dei cittadini. A tal proposito giunge dal Governo centrale una riformulazione della legge quadro sulla protezione dalle esposizioni ai campi elettromagnetici per limitare le possibilità dei sindaci di dire “no” alle antenne del 5G. Si tratta di una serie di agevolazioni per facilitare, in completamento con il decreto Cura Italia, la posa della banda ultralarga. In attesa che sia ufficializzato, aumenta il numero degli esperti che si oppongono alle ordinanze che bloccano lo sviluppo della nuova tecnologia. Il costituzionalista Pizzetti, riferendosi proprio all’ultimo caso avvenuto a Reggio Calabria ha affermato: “sono stati minati i diritti fondamentali”.

Nel decreto Semplificazioni, o comunque nell’ultima bozza messa a disposizione, in attesa che il Governo trovi la quadra sui molti punti che probabilmente porteranno a uno slittamento del Consiglio dei Ministri per l’approvazione, all’inizio del quarto titolo dedicato alle “Semplificazioni in materia di attività d’impresa, ambiente e green ecoonomy” il primo articolo si concentra sulle reti e servizi di comunicazioni elettroniche. L’ultimo suo comma è proprio quello che riguarda i Comuni e la possibilità di adottare regolamenti ad hoc sugli impianti di trasmissione del segnale. Ci si sta avviando verso la proposta di modifica alla legge del 2001, la quale prevede che “i comuni possano adottare un regolamento per assicurare il corretto insediamento urbanistico e territoriale degli impianti e minimizzare l’esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici con riferimento a siti sensibili individuati in modo specifico, con esclusione della possibilità di introdurre limitazioni alla localizzazione in aree generalizzate del territorio di stazioni radio base per reti di comunicazioni elettroniche di qualsiasi tipologia e, in ogni caso, di incidere, anche in via indiretta o mediante provvedimenti contingibili e urgenti, sui limiti di esposizione a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici, sui valori di attenzione e sugli obiettivi di qualità, riservati allo Stato” ai sensi della stessa legge del 2001. Il succo della modifica è poco dopo esplicitato chiaramente: “Viene così modificata l’attuale disciplina che prevede che i comuni possano adottare un regolamento per assicurare il corretto insediamento urbanistico e territoriale degli impianti e minimizzare l’esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici”.

La proposta che si evince dal Dl Semplificazioni è quella di modificare l’articolo 8 del comma in questione prevedendo che i comuni possano adottare un regolamento per assicurare il corretto insediamento urbanistico e territoriale degli impianti e minimizzare l’esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici, ma con alcune limitazioni. Di seguito il nuovo comma 6 proposto dal nuovo Dl Semplificazioni: “I comuni possono adottare un regolamento per assicurare il corretto insediamento urbanistico e territoriale degli impianti e minimizzare l’esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici con riferimento a siti sensibili individuati in modo specifico, con esclusione della possibilità di introdurre limitazioni alla localizzazione in aree generalizzate del territorio di stazioni radio base per reti di comunicazioni elettroniche di qualsiasi tipologia e, in ogni caso, di incidere, anche in via indiretta o mediante provvedimenti contingibili e urgenti, sui limiti di esposizione a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici, sui valori di attenzione e sugli obiettivi di qualità, riservati allo Stato ai sensi dell’articolo 4”.

L’articolo ha il principale scopo di snellire i processi per cablare il Paese con “modifiche necessarie per velocizzare gli interventi di installazione e adeguamento di impianti di comunicazione sia fissa che mobile prevedendo la semplificazione delle procedure autorizzative inerenti gli interventi di scavo, installazione e manutenzione di reti in fibra e degli impianti radioelettrici di comunicazione”.

Condividi