Scilla, il sindaco Ciccone si dimette dopo le accuse di “voto di scambio politico-mafioso”

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Scilla, le dimissioni sono state presentate in blocco da tutti i componenti della giunta comunale

Si è dimesso stamattina il sindaco di Scilla Pasqualino Ciccone che è indagato per scambio di voto politico-mafioso. Le dimissioni sono state presentate in blocco da tutti i componenti della giunta comunale a una ventina di giorni dall’operazione “Nuova Linea” contro la cosca Nasone-Gaietti di Scilla.

L’8 settembre scorso, infatti, i carabinieri hanno perquisito l’abitazione e l’ufficio del sindaco accusato di essere stato sostenuto dalla ‘ndrangheta nelle elezioni del 2020, quando è stato eletto per la seconda volta con il 97,84% dei voti. Lo stesso giorno era stato arrestato il consigliere comunale Girolamo “Gigi” Paladino per scambio di voto politico-mafioso. Intanto, l’inchiesta “Nuova Linea” si allarga.

È indagato anche l’ex sindaco Gaetano Ciccone, avvocato e fratello del primo cittadino di Scilla.

A lui la Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria contesta il reato di traffico di influenze aggravato dal favoreggiamento alla ‘ndrangheta. Stando a quanto trapela ci sarebbero alcune intercettazioni che, secondo i pm, dimostrerebbero che l’ex sindaco avrebbe fatto da tramite fa il boss Giuseppe Fulco e il fratello Pasqualino.

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