Reggio Calabria: degrado ed incuria in via Cardinale Portanova, la lettera di una cittadina all’amministrazione comunale [FOTO]

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Reggio Calabria: incuria in via Cardinale Portanova. Ecco la lettera di una cittadina all’amministrazione comunale: “non mi rassegno al deprimente degrado urbano che ci circonda”

Lettera aperta di una cittadina di Reggio Calabria al sindaco e all’amministrazione comunale sull’incuria di via Cardinale Portanova diramazione Rausei: “non mi rassegno al deprimente degrado urbano che ci circonda”.

“Chi Vi scrive appartiene ad una specie rara, quasi unica, ovvero il residente Reggino ancora non rassegnato al deprimente degrado urbano che lo circonda. Chi Vi scrive spera, con questo educato e sommesso grido di aiuto, di attirare disperatamente quel poco di attenzione che serve affinchè lo spazio nei dintorni della propria abitazione possa tornare ad essere quantomeno vivibile. Ciò, per poter tornare ad uscire di casa senza affogare in quel disagio quotidiano che ormai si tra trasformando in perenne malessere. C’è una strada, una via all’ingresso della nostra Città, a pochi passi del centro storico, il cui degrado ed abbandono sta proliferando tanto da farla primeggiare in disgrazia con le già note periferie italiane di cui negli ultimi anni la triste storia è ben nota a tutti. A pochi passi dall’Eremo, una delle residenze del nostro adorato Patrono, ad un soffio da uno degli Ospedali più importanti e frequentati della provincia, è sita Via Rausei, diramazione di Cardinale Portanova, importantissima arteria che conduce al cuore della città. Alle Spalle dell’Ex locale Ritrovo Morabito, fino a qualche anno fa noto luogo di incontro della gioventù Reggina, e poco al di sopra della sede del Consiglio Regionale, questa stretta salita che è via Rausei, piccola ma gravida di abitazioni ed attività, ha subito negli ultimi anni un così profondo degrado ed abbandono tale da trasformarla da piccola oasi nel cuore della città a scenario da post-conflitto balcanico. Perché si, senza iperboli, è proprio di questo quello di cui si scrive, letteralmente. Non semplice traffico a disturbare la quiete, né solo problemi di parcheggio o le ormai usuali ondate di carenza idrica a terrorizzare le torride estati. Ahinoi, nel nostro caso si è quasi oltrepassato il confine del basico vivere civilizzato. Vi è tutto ciò e molto più. A chi, infatti, si lamenta delle condizioni del manto stradale cittadino invito a farsi una passeggiata in Via Rausei. Potrebbe risollevarsi il morale, probabilmente. Ma che giunga a piedi, avviso. O se ne pentirebbe amaramente. Le profonde voragini che sin dalla base della Via affliggono il percorso lo costringerebbero, probabilmente, ad abbandonare il mezzo ai lati della strada, com’è accade praticamente quotidianamente ormai. Perché qui da noi evitare una voragine equivale precipitare in quella successiva subito adiacente.

E potrà sperimentare così la nuova tassa imposta ai residenti: Quella del cambio gomma forato. Ed è una tassa settimanale. Un panorama di fossi da primato, in una città che in questo campo vanta già importanti record. Ma non ci sono solo le buche a completare il quadro. L’oblio a cui è lasciata Via Rausei l’ha resa ormai un coacervo indifferenziato (termine non casuale) di immondizia, residui di lavori, mobili e materassi abbandonati, lasciati all’aperto a marcire sotto le case dei poveri residenti. Ed in questo crogiuolo insalubre proliferano blatte e topi. I topi soprattutto. Chi vi scrive non nasconde il proprio imbarazzo nel non abituarsi mai (e dubito che mai lo farà) alla vista dei roditori di dimensione sempre più grossa che scorrazzano veloci, fanno banchetto dei residui abbandonati ai lati della strada e sempre più spesso molestano gli abitanti nelle loro abitazioni, anche arrampicandosi nelle trombe delle scale o per i condotti di scolo dell’acqua piovana. Mi spiace, ma anche se il Reggino ormai al degrado urbano e sociale ci ha fatto il callo, su tale disgrazia non si potrà mai sorvolare. E da ultimo (lasciando adesso in disparte il tono acremente ironico) su tutto aleggia la preoccupazione forse maggiore: Ovvero che in tale scenario da tardo medioevo, possa venire meno anche la sicurezza dei residenti, compromessa forse quanto la salubrità ed il decoro urbano. Complice senza dubbio anche l’oscurità che attanaglia la parte finale di Via Rausei, quella subito sotto il ponte che regge l’autostrada, alla cui perenne ombra sorge terreno fertile per forme di microcriminalità che paiono manifestarsi sempre con maggior vigore poiché indisturbate. Cosa dobbiamo fare per meritare un minimo di attenzione dunque? Sarà forse necessario aspettare l’ennesimo inutile, perché evitabile, incidente a chi ignaro percorre la Via? La situazione deve trasformarsi in tragica emergenza perché si possa sperare anche solo in un minimo, dovuto, miglioramento? Con l’inizio dei lavori del grande parcheggio coperto, qualche anno fa, chi vive in via Rausei auspicava in una nuova e prospera giovinezza per la zona. Oggi, invece ci si è tutti scontrati bruscamente con una realtà da incubo. Qui vivono e percorrono la Via quotidianamente famiglie vecchie e nuove, anziani che cercano riposo dopo una vita di difficoltà, ci sono malati e studenti. C’è un via vai continuo di bambini e di professionisti, ci sono attività commerciali e professionali. E tutti noi adesso ci sentiamo non solo più semplicemente abbandonati, non ci sentiamo più al sicuro. Tutto questo nel cuore della città. In Via Rausei, oggi, ad un passo dal baratro dell’oblio”.

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