Caso Diciotti, Salvini mette in crisi il M5S in Sicilia: Cancelleri vota sì al processo e si scaglia contro i giornalisti

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Il leader del M5S in Sicilia se la prende con i giornalisti: “Non siamo spaccati, ma uniti”. Ma scatta la battaglia all’interno del Movimento e Forello punta il dito contro Di Maio: “Petizione online contraria al programma elettorale dei pentastellati. La conduzione del capo politico e dei vertici ha portato ad una mutazione genetica che non è più accettabile”

Secondo me Salvini avrebbe dovuto farsi processare e non mettersi al riparo“, lo ha detto il leader del M5S in Sicilia Giancarlo Cancelleri commentando il voto online sulla piattaforma Rousseau, in merito all’autorizzazione a procedere nei confronti del vicepremier Lega. Cancelleri ieri ha votato no, ma precisa: “non perché è Salvini, ma questa è la mia posizione che non ho mai espresso prima perché non volevo influenzare nessuno con il mio voto. Ma io accetto la decisione del popolo“. E all’interno del M5S in Sicilia il voto su Salvini causa fratture. Ugo Forello, ex candidato sindaco di Palermo con un post su fb con scritto “The end”, ha dichiarato in modo esplicito la sua contrarietà al voto popolare online sul caso Diciotti: per Forello il ricorso al al referendum digitale andava evitato, perché nel programma elettorale dei pentastellati era espressamente prevista l’abrogazione delle prerogative parlamentari, che, di fatto, tutelano e sottraggono alla giustizia senatori, deputati e ministri e le alte cariche. La vicenda Salvini-Diciotti spacca all’interno il M5S e l’ex candidato sindaco parla di mutazione genetica del movimento:

Paola Nugnes, Elena Fattori, il presidente Roberto Fico, i sindaci Raggi, Appendino e Nogarin e tantissimi altri portavoce nazionali e locali- ha detto Forello – rappresentano oggi la vera e genuina faccia dei 5 stelle. Non è più il momento di restare in silenzio, ma bisogna fare sentire la propria voce. E’ necessario aprire un confronto schietto dentro il movimento perché la conduzione del capo politico e dei vertici ha portato ad una mutazione genetica che non è più accettabile. Per questo, in direzione ostinata e contraria, continuerò a lottare dentro il Movimento 5 Stelle con tutti i portavoce, gli attivisti e gli elettori che sono e rimangono ancora fedeli al principio di uguaglianza fra cittadini e politici, al rispetto e tutela dei diritti fondamentali della persona e all’idea di una cultura e una società fondata sulla fiducia e sull’empatia piuttosto che sulla paura”.

Ma il leader siciliano Cancelleri non ci sta a parlare di “frattura interna” e lancia un attacco ai giornalisti: “I giornalisti dicono che il M5S è spaccato. No, no, cari giornalisti. Il movimento è fortemente unito, cari giornalisti”. “Voi giornalisti non avete compreso una cosa- ha detto ancora Cancelleri – che siamo andati oltre all’idea del pensiero unico, del segretario politico che sceglie la linea. Siamo andati oltre la possibilità di non far dire ai cittadini quello che si pensa”. “Il movimento non è mai stato tanto unito – conclude – se poi c’è qualcuno tra i miei colleghi nazionali che vuole fare il talebano…”.

 

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