Crotone, come la morte diventa vita: uomo decide di donare gli organi e dopo la morte regala nuove speranze, “un piccolo grande miracolo della Calabria più sana”

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Crotone: si è verificato nella notte di sabato 11 agosto un prelievo  e successiva donazione di organi presso l’Ospedale della città calabrese

Si è verificato nella notte di sabato 11 agosto un prelievo  e successiva donazione di organi presso l’Ospedale di Crotone:  Leonardi Vincenzo, residente a Crotone, deceduto  per  emorragia cerebrale spontanea, ha  dimostrato il suo grande altruismo e la sua enorme bontà . Aveva espresso in vita la volontà della donazione  in caso di morte, comunicandola ai propri  familiari i quali, pur trovandosi in un momento di grande dolore, hanno pensato alla sofferenza altrui ed hanno voluto far trionfare comunque la vita  non opponendosi alla donazione. Un gesto di amore gratuito, un gesto di grande valore civico, morale. Dove c’è sofferenza si può avere la capacità di aiutare, di donare e donarsi. L’Aido, vicina al dolore dei familiari, porge i ringraziamenti anche da parte di coloro i quali, grazie a Enzo, riprendono a vivere, sottolineando che questi esempi sono i più incisivi per promuovere la cultura della donazione. La Commissione prevista dalla legge sui  prelievi d’organo, formata da un Medico Rianimatore, dal Direttore Sanitario ospedaliero e da un Neurologo,  ha certificato, dopo 6 ore di osservazione, la morte del paziente e dato, conseguentemente,  il via al percorso di prelievo di organi.  Nel corso del 2018 è la seconda volta che l’ equipe dell’ Ospedale di Cosenza parte alla volta dell’ospedale di Crotone per donare speranza a pazienti in attesa di Trapianto.  Nel corso di tutta la giornata e di tutta la notte in rianimazione ed in sala operatoria gli
Specialisti dell’Ospedale di Cosenza,   con la collaborazione di  Infermieri ed Operatori sanitari di Crotone, si sono prodigati nel delicato compito di prelevare i reni di Enzo. Il fegato, invece,  è stato prelevato da un’equipe dell’ Azienda Sanitaria San Camillo Forlanini di Roma arrivata nella notte con un aereo militare a Lamezia. C’è il piccolo cruccio che l’aereo non sia potuto atterrare all’aeroporto di Crotone per cui i tempi si sono allungati di un’ora e mezzo sia per raggiungere Crotone da Lamezia sia per ripartire da Crotone. Un piccolo miracolo che si compie quando si accerta l’idoneità di un donatore ed i familiari non si oppongono al prelievo degli organi dopo la morte cerebrale.  È un motore complesso che si mette in moto i cui vari pezzi devono lavorare in sincronia, in tempi ristretti e nel migliore dei modi. È così che dal Direttore Sanitario Ospedaliero al Primario dell’Anatomia Patologica, dai medici e infermieri della rianimazione , agli infermieri e strumentisti della sala operatoria, dai neurologi al tecnico Neurofisiopatologo, dai colleghi del Laboratorio Analisi, agli autisti del SUEM 118 che hanno assicurato i collegamenti con l’aeroporto di Lamezia, tutti hanno collaborato per la riuscita della complessa operazione. Il Dr. Francesco Bossio – coordinatore per la donazione e trapianti dell’ospedale di Crotone-   ha espresso ai familiari a nome dell’Azienda un ringraziamento sentito e profondo,  perché con questa donazione si è potuto dare corpo alle speranze di più persone in grave difficoltà e in attesa di un organo. Il più efficace degli esempi, la realizzazione di un messaggio che l’Aido di Crotone  invia a tutta la cittadinanza  per promuovere la cultura della donazione.
La moglie Bina e i figli Francesco e Noemi, pur nel dolore del momento, sopportato comunque con dignità e fattiva collaborazione con i medici della rianimazione, non hanno permesso che fosse vana la morte di Enzo.
Un esempio concreto di come la comunità civile, in questo caso una famiglia, può aiutare il sistema sanitario ad esprimersi al meglio e a dare risposte alla domanda di salute della gente. Con questa donazione potenzialmente 4 pazienti in lista di attesa possono tornare a vivere in pienezza.

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