Baracche a Messina: le telecamere Rai nel Rione Taormina [FOTO]

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StrettoWeb

Le baracche di Messina tornano in diretta su Rai 1, il governatore Musumeci in un videomessaggio: “disponibili 42 milioni”

A distanza di una settimana le baracche di Messina tornano in diretta su Rai 1, nella nota trasmissione televisiva “Storie italiane”. In diretta stamattina insieme al sindaco c’erano le mamme del Rione Taormina. Durante la trasmissione, prima del collegamento con De Luca, le telecamere Rai sono entrate all’interno delle abitazioni fatiscenti del Rione, dove gli abitanti convivono con fogna, topi ed eternit. Accorato l’appello delle mamme davanti alle telecamere: “Salvate i nostri figli“. E questa volta a rispondere all’appello delle famiglie baraccate è stato il presidente Musumeci, che in videomessaggio mandato in onda durante la trasmissione, ha annunciato l’imminente verifica della disponibilità dei fondi Poc e la disponibilità di 42 milioni di euro da parte del Dipartimento Infrastrutture. Il governatore ha promesso la convocazione di un tavolo tecnico, dopo l’approvazione della finanziaria, con tutte le parti per una ricognizione delle risorse da destinare alla città dello Stretto.

Nonostante il governo nazionale ci abbia lasciati soli a combattere questa guerra di civiltà per il risanamento della città di Messina e l’abbattimento delle baracche con l’assegnazione di unità abitative a questi disperati, noi- ha scritto De Luca sulla sua pagina fb- andiamo avanti senza alcuna esitazione prendendoci anche le responsabilità del fallimento dei nostri predecessori. L’attuale governo regionale ha fatto la sua parte autorizzando il comune di Messina a costituire l’agenzia per il risanamento però ora deve mettere a disposizione le risorse necessarie per chiudere con questa vergogna delle baracche.

Servono circa 200 milioni di euro di cui 20 circa li ha reperiti il comune di Messina. La Regione siciliana- spiega De Luca mettera’ la rimanente parte“. De Luca chiede la disponibilità di 60 milioni, degli 80 milioni e cioè “le somme illegittimamente sottratte dall’originaria dotazione della legge 10/90″ e i 40 milioni dei fondi Poc della legge di stabilità regionale del 2018. “Il risanamento– aggiunge De Luca- oltre ad essere una delle nostre priorità è anche una guerra di civiltà”.

 

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