Fiera di Messina: l’Autorità Portuale ci riprova, in arrivo un bando di concessione per 50 anni

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Cambiamo Messina dal Basso: “Che tutto questo avvenga nel silenzio o, peggio ancora, con l’approvazione dell’Amministrazione De Luca è intollerabile”

L’Autorità Portuale di Messina prova nuovamente ad affidare ai privati l’area della Fiera e stavolta, con l’avallo dell’Amministrazione De Luca, punta ad un bando di concessione di 50 anni. Si tratta del secondo tentativo nel giro di pochi anni. Nel 2016 infatti l’AP ci aveva provato con un bando 25ennale, andato poi deserto. Il bando verrà presentato presumibilmente nel prossimo mese, ma la notizia non piace agli attivisti di Cambiamo Messina dal Basso, che puntano il dito contro il sindaco e l’Autorità Portuale:

Davanti al ricatto del “o si fa così o tutto resta com’è” noi però non ci stiamo. 

Le soluzioni alternative esistono, e sono quelle proposte dalla cittadinanza nel corso degli anni, con una gestione condivisa dello spazio da parte di più soggetti, offrendo così possibilità concrete di spazi in chiave aggregativa, culturale, turistica e di sviluppo economico al tessuto dei piccoli e medi imprenditori cittadini, agli operatori culturali e sociali della città. Sta qui la differenza tra chi, come noi, vuole proporre opportunità di sviluppo per Messina e chi, invece, desidera solo svendere spazi pregiati del nostro fronte mare a un unico soggetto, da individuare attraverso un bando costruito in gran segreto dall’Autorità Portuale, con l’avallo dell’Amministrazione De Luca. 

Partecipazione non è pubblicare la propria agenda su Facebook, ma ascoltare realmente la voce dei cittadini e delle cittadine su questioni dirimenti.

Che siano i responsabili di anni di degrado e abbandono a dire che questa è l’unica soluzione per rilanciare questo spazio farebbe quasi sorridere, se non fosse un oltraggio alla città. Che tutto questo avvenga nel silenzio o, peggio ancora, con l’approvazione dell’Amministrazione De Luca è intollerabile. 

La Fiera e il fronte mare devono essere restituiti alla fruizione libera di tutti/e i/le cittadini/e messinesi, non svenduti a qualche imprenditore di fuori per soddisfare esclusivamente le esigenze dei pochi che potranno permettersi di accedere a questi spazi privatizzati”.

 

Cambiamo Messina dal Basso

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