Pasqua, il messaggio di Musumeci: “La Sicilia è la regione più degradata d’Italia”

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Gli auguri di Pasqua di Musumeci: “Per salvare la Sicilia non basteranno i miei cinque anni”

La Sicilia è la regione più degradata d’Italia da venti anni e le peggiore d’Europa. Abbiamo tanto lavoro da fare, ne abbiamo fatto tanto“. Lo ha detto Nello Musumeci, parlando si siciliani per gli auguri di Pasqua in un video su fb. “Il mio governo ha 5 anni di tempo per risollevare la nostra isola“, ha aggiunto. “La Sicilia vive il momento più tragico della sua storia, ci vuole fiducia, speranza, la certezza di potercela fare. Così, l’unico mio obiettivo è lavorare per uscire dal tunnel, per fare diventare quest’Isola competitiva con le altre regioni del nord. Non basteranno i miei cinque anni, ma noi abbiamo messo un punto sul passato e innescato una nuova tendenza. Spero che chi verrà dopo, voglia continuare su questa strada. Che sia davvero per la Sicilia e i siciliani una Pasqua di resurrezione“.

Musumeci: “Per sistemare questa terra ci vuole il bisturi, nessuno mi fermerà”

In quest cinque anni lavoreremo senza inseguire le mode, non ci interessano i sondaggi e le graduatorie, gli attacchi di tanti frustrati, che davanti a una tastiera tentano di riabilitare la propria condizione in un contesto sempre più avvelenato Per sistemare questa terra non ci vuole un’aspirina ma serve il bisturi, ci vogliono misure impopolari, bisogna dire qualche no, e io ne ho detto tanti…”. “E’ facile parlare fuochi d’artificio o mettere vernici, tagliare i nastri, fare duemila assunzioni, quel periodo è finito per sempre. Oggi nella Pubblica amministrazione si lavora per merito – dice ancora Musumeci – ed è anche per questo che ora pretendiamo di più dai dirigenti“. Poi l’affondo: “Siamo tutti incattiviti, c’è gente che sputa veleno dalla mattina alla sera, che emette sentenze, ma perdete il vostro tempo. Io tiro dritto perché ho un impegno assunto con i miei figli, con i siciliani tutti e con i miei nipoti e non mi potrà fermare niente. Io non cerco voti ma cerco volti, gente che possa riavere il sorriso o la speranza”.

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