Arresti Messina, Operazione “Polena”: scoperto giro di estorsioni a danno dei giocatori

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Nell’ambito dell’operazione “Polena” che ha portato all’arresto di 8 persone a Messina è stato scoperto anche un giro di estorsione a danno di giocatori

Nell’ambito dell’operazione “Polena” che ha portato all’arresto di 8 persone a Messina, di cui sette in carcere e uno ai domiciliari, è stato scoperto un giro di estorsioni in danno dei giocatori, frequentatori delle sale gioco messinesi.  E’ stato documentato, infatti, come in un caso alcuni degli indagati abbiano costretto il titolare di una sala scommesse a cedere loro la proprietà, a causa delle difficoltà economiche dallo stesso palesate, pretendendo anche il pagamento della somma di 5.000 euro, per una serie di giocate effettuate con denaro “a credito” delle società di scommesse (che lo stesso aveva effettuato quando era titolare dell’esercizio commerciale). “Ma ben più incisive sono risultate le modalità con le quali i giocatori sono stati costretti a pagare i debiti di gioco contratti con i gestori delle sale- dicono gli investigatori – In particolare, sono stati censiti numerosi episodi in cui il debitore dapprima è stato esplicitamente minacciato di violenza e ritorsioni fisiche (‘ti spezzo le gambe’) e successivamente, quando la minaccia si rivelava infruttuosa, i sodali facevano esplicito riferimento alla propria fama criminale nonché alla loro appartenenza all’associazione mafiosa”. Pertanto, ricorrendo a queste forme di coartazione, gli indagati sono riusciti, “con sistematicità, a recuperare tutti gli asseriti crediti vantati (che variavano tra i 3.000 ed i 10.000 Euro). Al riguardo, appare significativa la vicenda che ha visto coinvolta una commerciante cittadina, frequentatrice di una delle sale giochi investigate che, a fronte di un debito contratto ad un tavolo da poker illegale, pari a circa 6.000 euro, è stata costretta dapprima a versare 10.000 euro in contanti, poi a consegnare un anello del valore stimato in 6.000 euro ed infine un orologio di una nota marca svizzera del valore di mercato pari ad euro 4.000”.

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