Ecco il nuovo Questore Vito Calvino: “Io Messina me la devo meritare” [FOTO]

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Primo giorno di lavoro per il nuovo Questore di Messina Vito Calvino: “Torno con piacere in questo territorio, perché sono orgoglioso di essere siciliano”

Io Messina me la devo meritare, con tutto l’impegno e il sacrificio”. Sono queste le prime parole di Vito Calvino, il nuovo Questore che assume servizio nella città dello Stretto. Originario di Palermo, classe 1961, Calvino per la prima volta, nella sua già brillante carriera, guiderà la Questura di Messina.

Oggi per Calvino, che prende il posto di Mario Finocchiario, è stato il primo giorno di lavoro. Una tabella di marcia fittissima, iniziata questa mattina con la deposizione della corona al monumento dei caduti alla caserma Calipari. Tappa poi a Letojanni, per accogliere il ministro delle Infrastrutture Toninelli, oggi in visita nella città dello Stretto, e infine dritto in Questura per incontrare gli organi di stampa. Il primissimo obiettivo del nuovo questore è quello di dare continuità al lavoro già fatto da chi lo ha preceduto:

Chi mi ha preceduto ha guidato una macchina di ottimo livello, il nostro obiettivo sarà quello di continuare a fornire risposte ai bisogni dei cittadini, contro ogni forma di criminalità. Bisogna intercettare i bisogni dei cittadini, bisogna fare gioco di squadra, anche andando oltre i servizi ordinari, cioè collaborando con le parti sane della nostra società. Siamo pronti a fare il nostro lavoro e farlo anche con sacrificio. L’obiettivo è migliorare e migliorarsi. Torno con piace in questo territorio- ha detto Calvino-perché sono orgoglioso di essere siciliano”.

Vito Calvino è un funzionario della Polizia di Stato con un passato trentennale in amministrazione, dove si è prevalentemente occupato di attività giudiziaria. Ha diretto important commissariati tanto distaccati quanto sezionali.  Vittoria è stato il primo nel 1988 e alla Questura di Ragusa è stato anche Vice Dirigente della Squadra Mobile. Successivamente una lunga parentesi palermitana città nella quale arriva nel 1991. Dirigente del Commissariato di Brancaccio per 5 anni e di quello di San Lorenzo per altri 2, vive gli anni difficili successivi alle stragi in due quartieri caratterizzati da un alto tasso delinquenziale anche legato alla criminalità organizzata che non manca di colpire conseguendo significativi risultati che lo porteranno alla guida della Sezione Criminalità Organizzata prima, alla vice dirigenza ed alla dirigenza subito dopo, della locale Squadra Mobile.

Lì si distinguerà per aver disarticolato numerose consorterie mafiose anche attraverso la cattura di pericolosi latitanti come Domenico Raccuglia, Gianni Nicchi, Giuseppe Falsone.

Meritatissime le  promozioni conseguite a primo Dirigente ed a Dirigente Superiore.

Con tale ultima qualifica sarà nominato Direttore del Reparto Investigazioni Giudiziarie della Direzione Investigativa Antimafia coordinando tutte le indagini sul territorio nazionale volte ad infliggere duri colpi alle organizzazioni di stampo mafioso.

 

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