Fabio Foti (M5S) stronca Falcomatà: “quei 200 milioni non sono per Reggio ma per tutti gli enti in difficoltà. Ormai la messa è finita, che vada in pace”

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Reggio Calabria, il candidato sindaco del Movimento 5 Stelle Fabio Foti stronca Falcomatà sui conti del comune e sul decreto Agosto del Governo

Una conferenza stampa, quella tenuta dal sindaco Falcomatà e dall’assessore Calabrò, dal chiaro sapore strumentale elettorale ed infarcita da insopportabili contenuti propagandistici finalizzati a far percepire al quel residuo di elettorato che ancora crede alle favole la improbabile primogenitura monocolore dedicata pieddina del provvedimento governativo di agosto“. Lo afferma, in una nota, Fabio Foti, Candidato Sindaco del Movimento 5 Stelle per la Città Metropolitana di Reggio Calabria.

Quindi due bugie in una: perché da una parte si tratta di un provvedimento fortemente marchiato Laura Castelli, la deputata del Movimento 5 Stelle e viceministro dell’economia e delle finanze, che da oltre un anno e mezzo (quindi Conte I e Conte II, giusto per chiarire come stanno effettivamente le cose) ha lavorato e lavora, con assoluta onestà intellettuale e rigore istituzionale al progetto di salvaguardia della vita della nostra comunità. Dall’altra, è palese a molti (ma, evidentemente, non a tutti) che l’art. 40 del decreto di agosto (“Sostegno agli enti in deficit strutturale”) rappresenta la misura economica (ora che finalmente i fondi sono stati individuati) che completa un percorso virtuoso – rivolto a tutti gli enti italiani in palese difficoltà economica – del quale il Movimento 5 Stelle, accuratamente mai citato dal primo cittadino nella messinscena autocelebrativa mattutina a conferma della malafede che ha sottinteso lo squallido teatrino allestito, è stato il principale – se non l’assoluto – artefice con un facilmente verificabile lavoro qualitativo dietro le quinte. Ma si sa – conclude Fabio Foti – in questo periodo di vacche magre elettorali per il nostro Giuseppe, accaparrarsi meriti inesistenti val bene una messa. Che però è finita. Che la giunta vada in pace“.

“Cancellato il debito ingiusto, adesso i conti tornano”, ma la calcolatrice del Sindaco non funziona: l’ultima beffa di Falcomatà

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