La Real Cittadella e i relitti in fondo allo Stretto di Messina: quel che resta della “città fantasma”, un immenso patrimonio storico condannato all’oblio [FOTO e INTERVISTA]

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StrettoWeb

Messina e i relitti in fondo allo Stretto: una ricchezza da far invidia al mondo e che non siamo in grado di sfruttare

Una città fantasma dentro la città, un immenso patrimonio storico, artistico, paesaggistico e naturale negato ai cittadini, un desolante scenario di abbandono e degrado, in due parole: Real Cittadella. Si perdono nella notte dei tempi gli appelli per riqualificare questa suggestiva zona della città Messina, ma ad oggi nonostante i vari proclami delle amministrazioni vecchie e recenti, l’area della Zona Falcata è ancora abbandonata a sé stessa e addirittura preclusa in parte alla libera fruizione dei cittadini. Con le telecamere di StrettoWeb siamo andati a verificare lo stato dei luoghi, registrando con rammarico come le antiche mura che un tempo servivano a difendere la città, ad oggi sono ancora adibite a discarica e ad alloggi di fortuna per i senzatetto.

Puzza, erbacce, immondizia di vario genere, pezzi di ferro e rottami oltraggiano uno dei pezzi di storia più bella di Messina, che senza ombra di dubbio potrebbe diventare uno dei traini, se non il principale, dell’economia cittadina, dal momento che lo specchio d’acqua sui cui si affacciano le antiche mura ospita due relitti di epoca recente e di particolare interesse per i sub. Guidati da Gianmichele Iaria, socio nazionale Raid e uno dei massimi esperti in città per le attività subacquee, abbiamo provato ad immaginare quanta ricchezza potrebbe derivarne per Messina se gli amministratori locali e la Capitaneria di Porto rendessero finalmente fruibile anche solo alcune aree della Zona Falcata. Iaria, che collabora con l’Amministrazione di Malta, ci ha raccontato che nell’Isola, per incentivare  il turismo subacqueo,   il Governo  ha autorizzato l’affondamento di alcune navi in disuso. A Malta sono migliaia i sub provenienti da ogni parte del mondo che arrivano per fare attività subacquee.  Ribadiamo: a Malta affondano appositamente i relitti per fare turismo subacqueo, mentre noi,  a pochi metri dalle nostra riva abbiamo ben 12 relitti che giacciono in fondo al mare, ma non facciamo nulla per incoraggiare il turismo e  lasciamo che figure esperte e qualificate svolgano la loro attività all’estero. “Seppur consentite- ci spiega Iaria- le attività subacquee nella Zona Falcata devono necessariamente essere organizzate in barca, dal momento che gran parte dell’affaccio sul mare è negato. Basterebbe- spiega Iaria– una semplice passerella, in parte già presente, per consentire l’arrivo a piedi dei sub. Ecco di seguito l’intervista rilasciata ai microfoni di StrettoWeb da Michele Iaria:

I relitti nello Stretto di Messina e il turismo subacqueo nella Real Cittadella: l’intervista a Gianmichele Iaria [VIDEO]

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