Reggio Calabria, mancata raccolta e tassa sui rifiuti: come richiedere lo sconto sulla Tari se il Comune non garantisce il servizio

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Se il Comune non effettua il servizio di raccolta dei rifiuti nella sua area, il contribuente ha diritto fino alla riduzione della Tari

Ormai da diversi mesi i cittadini di Reggio Calabria si trovano a convivere con l’emergenza rifiuti. Nonostante le tasse risultino essere tra le più alte a livello nazionale, il servizio della raccolta della spazzatura non riesce a funzionare correttamente. C’è però un’informazione che potrebbe interessare a molti: “Nei Comuni in cui il servizio di raccolta rifiuti non viene svolto in modo regolare, i proprietari di casa hanno diritto ad uno sconto sulla Tari fino al 40%. La percentuale si calcola in base alla distanza dalla residenza al primo punto di raccolta”. A stabilirlo è una recente sentenza della Cassazione che lo scorso mese ha accolto il ricorso di una società a cui è stato chiesto il pagamento della Tari anche se il servizio di raccolta, nell’area in cui essa ha sede, non è mai stato svolto dal Comune. Con l‘ordinanza n. 19767/2020 viene stabilito che la tassa sui rifiuti deve essere ridotta di almeno il 40% e sulla misura della riduzione incide anche la distanza tra il contribuente e il punto di raccolta più vicino.

Secondo la Suprema Corte di Cassazione, la tassa sui rifiuti “è dovuta indipendentemente dal fatto che l’utente utilizzi il servizio di smaltimento dei rifiuti, in quanto la ragione istitutiva del relativo prelievo sta nel porre le amministrazioni locali nelle condizioni di soddisfare interessi generali della collettività, piuttosto che nel fornire, secondo una logica commutativa, prestazioni riferibili a singoli utenti, e che pertanto l’omesso svolgimento, da parte del Comune, del servizio di raccolta – sebbene istituito ed attivato – nella zona ove è ubicato l’immobile a disposizione dell’utente comporta non già l’esenzione dalla tassa, bensì la conseguenza che il tributo è dovuto ma in misura ridotta”.

Tari: come ottenere la riduzione sulla tassa

Ma come ci si comporta se il servizio funziona in maniera non corretta? Ai sensi del comma 656 della legge n. 147/2013: “La Tari è dovuta nella misura massima del 20% della tariffa, in caso di mancato svolgimento del servizio di gestione dei rifiuti, ovvero di effettuazione dello stesso in grave violazione della disciplina di riferimento, nonché di interruzione del servizio per motivi sindacali o per imprevedibili impedimenti organizzativi che abbiano determinato una situazione riconosciuta dall’autorità sanitaria di danno o pericolo di danno alle persone o all’ambiente”. In questi casi il cittadino può pagare solo il 20% della tassa sui rifiuti, presentando una certificazione Asl sul pericolo di salute pubblica.

Ai sensi del successivo comma 657 invece: “Nelle zone in cui non è effettuata la raccolta, la Tari è dovuta in misura non superiore al 40% della tariffa da determinare, anche in maniera graduale, in relazione alla distanza dal più vicino punto di raccolta rientrante nella zona perimetrata o di fatto servita”. La legge quindi riconosce che a fronte dell’inadempimento dell’ente preposto al contribuente spetti una riduzione della tassa, ma non il totale azzeramento dell’importo. E’ in ogni caso una possibilità di risparmio per i cittadini onesti, che nonostante il pagamento puntuale delle tasse non si vedono garantire un servizio.

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