Messina tra “cambiamento” e restaurazione

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Messina tra “cambiamento”e restaurazione: la riflessione di Michele Bisignano

Riportiamo di seguito la riflessione dell’ex assessore provinciale di Michele Bisignano in merito al “Cambio di Passo” del sindaco di Messina, che proprio oggi pomeriggio sarà oggetto di discussione in Aula.

“Il Sindaco De Luca ha affermato che chi non vuole approvare il suo “Cambio di Passo” affosserebbe il cambiamento. Ma credo che tutta una serie di fatti e comportamenti dimostrino il contrario; fatti quali: la sinergia con certe realtà da lui definite nella campagna elettorale per le amministrative “poteri forti” da smantellare; l’allenza evidente con esponenti di forze politiche e parlamentari ed ex parlamentari, nazionali e regionali, che, qualche tempo fa, venivano definiti espressioni della vecchia e stantia politica; l’occupazione di tutti gli spazi di gestione e di potere affidata ai suoi fedelissimi od a quelli dei suoi alleati, palesi e non, sulla falsariga della peggiore “partitocrazia”; il circondarsi di “fideisti”, che a prescindere dalle loro competenze specifiche, accettano acriticamente le sue direttive e le sue “giravolte”; l’attuazione di metodi clientelari riguardo al personale del

Michele Bisignano
Michele Bisignano

Comune e della Città Metropolitana, suddividendoli così in buoni da premiare e cattivi da epurare, raddoppiando, però nel frattempo, l’incarico e l’indennità a chi svolge nei due Enti il ruolo di Segretario generale e Direttore generale; il disegno pervicace di privatizzazione di servizi pubblici essenziali (acqua,rifiuti e trasporti), che porterà ad un aumento delle tariffe con conseguenze negative, soprattutto, sui meno abbienti; la costante criminalizzazione dei deboli, degli umili e degli”scartati”, categorie sociali appartenenti a quel ceto popolare di cui, demagogicamente, si erge a difensore; i suoi ripetuti “j’accuse”contro singoli cittadini, favorendo l’imbarbarimento fra appartenenti alla stessa comunità, in cui, purtroppo, si va estendendo un clima di odio sociale, di intolleranza e di razzismo; peggioramento della qualità della vita e delle condizioni economiche, sociali e culturali della città,c ome asseverato dalle classifiche elaborate da vari istituti; l’isolamento della città da qualsiasi raccordo con altre realtà territoriali,destinandola così ad una autoreferenzialità improduttiva. Questa è la realtà. E la narrazione in auge di un Sindaco uomo del popolo, difensore del popolo ed espressione del popolo è falsa, perché in contrasto con scelte e determinazioni. E toccherebbe ai soggetti politici e civici che si riconoscono in un area democratica, liberale, riformista e progressista raccordarsi per contestare e contrastare tale narrazione, e porsi come alternativa totale in termini politici, programmatici e valoriale. Ma affinché ciò si possa concretizzare è necessario superare personalismi, tatticismi, logiche condizionanti di appartenenza, per perseguire, non gli interessi e le convenienze dei vari soggetti, ma gli interessi della Città di Messina e dei suoi cittadini”.

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