L’Ing. Siviero smonta tesi “No Ponte”: “non si può fare? Mentono oppure sono male informati”

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L’esperto critica anche il ministro Giovannini: “50 milioni di euro in studi di fattibilità per perdere tempo. Piuttosto potevano essere spesi per opere a Messina, Reggio Calabria e Villa San Giovanni”

“Costruire ponti e non muri”. E’ con questa metafora che si apre il discorso del professore Enzo Siviero, rilasciato nel corso dell’evento organizzato dalla Lega “E’ l’Italia che vogliamo”, tenutosi oggi a Genova. “L’Italia può rappresentare un punto di collegamento tra Città del Capo e Pechino, la storia ci dice che l’ingegneria visionaria ha costruito il nostro futuro. L’elemento unificante è l’Unesco, cioè la Cultura”, ha affermato il Rettore dell’Università eCampus. L’ingegnere ha fatto gli esempi di alcuni ponti, mostrando le immagini di Oresund (struttura che unisce Svezia e Danimarca) e il Rion Antirion in Grecia (è diventato un simbolo della nazione), per arrivare poi al ponte di Messina. “Un collegamento necessario per la Calabria e la Sicilia – spiega – perché completerebbe quello che una volta era chiamato Corridoio Berlino-Palermo e attualmente Helsinki-La Valletta. Il progetto definitivo è stato approvato nel 2012, poi è stato bloccato (Governo Monti, ndr). Si tratta di 3300m di distanza, ha una sezione disegnata dal vento, e non dal sisma come si potrebbe pensare. E’ il risultato degli studi di centinaia di esperti”.

Dalla tecnica ai dettagli. Siviero sottolinea che luce e colore sono elementi essenziali per l’opera: “il colore viene dal grigio smussato al bianco per questo tipo di infrastrutture, di notte invece si ha una visione particolare e suggestiva. I visitatori, una volta completata l’opera, ammirando il ponte più lungo del mondo, si troverebbero di fronte una meraviglia”. Siviero ha poi presentato il suo progetto “Abitare il Ponte” e criticato l’idea di un progetto a tre campate, ancora sostenuta dal Ministro Giovannini: “non può essere accettato, e non si possono spendere 50 milioni di euro per studi di fattibilità già realizzati in passato. Andrebbe solo aggiornato il progetto esistente, è quello che mi sarei aspettato dal Governo attuale. Se non si ritiene l’opera fattibile allora si deve giustificare che il quel disegno non è realizzabile. Cosa che dal mio punto di vista non è dimostrabile facilmente”.

L’esperto, infine, afferma che il costo del ponte sullo Stretto è di 5-6 miliardi di euro. Il progetto esistente, oggetto di una concessione cassata dal Premier Monti, “si potrebbe riprendere in mano, rimandandolo a gara”. “Il Pil del Mezzogiorno schizzerebbe verso l’alto – conclude Siviero – , già soltanto per la fiscalità del sistema trasportistico generato dalla presenza dell’opera. Buttare via quel progetto è una perdita di soldi, basterebbe un anno per riprenderlo. Il Mezzogiorno non può aspettare altri dieci anni per un eventuale nuovo disegno di ponte a tre campate. Sono sicuro che la Lega possa portare avanti l’idea, rendendosi conto che si tratta di un’opera fondamentale. Chi dice il contrario mente, sapendo di mentire o non essendo abbastanza informato. Sono disposto al confronto con chiunque, ad una discussione tra tecnici. Se la politica ritiene che il ponte non si deve fare, allora che lo si dica chiaramente senza buttare 50 milioni di euro. Si costruiscano piuttosto altre opere per Messina, Reggio Calabria e Villa San Giovanni”.

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