Tutte le istituzioni si impegnano per il nuovo porto turistico di Lamezia Terme mentre a Reggio Calabria la politica dorme e trascura gli investimenti per Porto Bolaro

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Meritiamo di più, anche noi reggini, e vedere che il resto della regione sta provando ad andare incontro allo sviluppo mentre noi siamo in una situazione stagnante, è frustrante

Il futuro passa per l’innovazione. Necessariamente e senza alcuna eccezione. La Calabria, o almeno parte di essa, lo ha finalmente capito e sta cercando di volgersi proprio in quella direzione, ovvero verso lo sviluppo delle infrastrutture. E quale migliore volano può esserci, in quest’ottica, se non il turismo? Soprattutto in una regione come la nostra, dove tutti gli ingredienti necessari da un punto di vista turistico esistono e coesistono come in pochi altri luoghi.

Per il prossimo mercoledì 18 dicembre, a Lamezia Terme, è prevista la presentazione del progetto Waterfront Lamezia e del nuovo porto turistico. Il tutto inserito in un protocollo d’intesa promosso e coordinato dalla Regione Calabria, assessorato pianificazione territoriale ed urbanistica, teso ad un intervento di rigenerazione funzionale e produttivo per lo sviluppo integrato di parte dell’Area industriale ex SIR, oggi area produttiva Papa Benedetto XVI. Un progetto che guarda con propositività al futuro e che fa della vocazione turistica dell’area il vero punta di forza, il fulcro intorno al quale far sviluppare un notevole indotto in termini di occupazione e non solo.

Ma l’area di Lamezia non è unica, in un’ottica di potenzialità turistica: la regione pullula di luoghi adatti a creare realtà simili. Reggio Calabria è sicuramente uno di questi e già su queste pagine, qualche mese fa, avevamo reso noto quello che è sicuramente, a tutti gli effetti, il progetto più grande della storia città, un progetto per Porto Bolaro che permetterebbe a Reggio di diventare Capitale del Mediterraneo. Si tratta di un piano da diverse centinaia milioni di euro utile alla riqualificazione di una delle zone più degradate della città, che sarebbe diventata un polo d’attrazione internazionale. Ebbene, indovinate cosa si è mosso in questi mesi. Nulla, ovviamente. L’ozio nel quale sono caduti da tempo i nostri amministratori sembra essere frutto di un sonno ‘magico’, una specie di sortilegio che ammanta la città e non le permette di svilupparsi, di andare avanti, di fare forza sulle proprie, evidenti, potenzialità.

Abbiamo i numeri per arrivare in alto, eppure non riescono nemmeno a togliere la spazzatura di fronte agli usci delle nostre case. Meritiamo di più, anche noi reggini, e vedere che il resto della regione sta provando ad andare incontro allo sviluppo mentre noi siamo in una situazione stagnante, è frustrante. Almeno per noi cittadini, perché a quanto pare la classe politica è soddisfatta così.

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