Emergenza rifiuti a Messina, la città ridotta a discarica: in serata l’arrivo di altri mezzi per la raccolta, ecco il punto delle situazione

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Crisi rifiuti, l’Ugl Messina fa il punto della situazione

 

La mancanza di mezzi d’opera della Messina Servizi Bene Comune ha generato l’odierna crisi dei rifiuti con cui la città ancora una volta si è trovata a convivere“. Lo affermano Antonino Sciotto e Mario Scarlata, rispettivamente segretario generale della Utl-Ugl Messina e responsabile della Federazione provinciale Igiene Ambientale. Quest’ultimo, in particolare, ha ripercorso le tappe che hanno portato alla situazione odierna: “Il sindaco – afferma Scarlata – è voluto intervenire autorevolmente chiedendo la “rivoluzione” che è iniziata con l’incontro durante il quale il direttore generale e il CDA sono stati messi alle strette dallo stesso primo cittadino, che non accetta una società nata per portare il cambiamento e che invece si trova a rischio di implosione a causa di vecchi problemi. De Luca ha anche chiesto il raggiungimento del 65% di differenziata entro luglio 2019, percentuale imposta dalla normativa regionale, ed ha contestualmente promesso di metterci i famosi 10 milioni di euro. Risorse che potranno essere utilizzate in garanzie per investimenti di importi anche superiori e che stanno dando i loro frutti permettendo di poter avere i mezzi d’opera attesi per stasera”.

Ma le domande che l’UGL Igiene Ambientale si è posta sono: “Dove il sindaco prenderà questi soldi? E perché non li ha trovati chi la società l’ha fatta nascere con un capitale sociale di soli 100mila euro?”.

Continua Scarlata: “Con l’arrivo atteso in serata di due costipatori a carico laterale e di due a carico posteriore, assieme ad altri due laterali attesi domani, si cercherà di arginare la ferita. Ma una rivoluzione non può fermarsi agli indispensabili mezzi d’opera, infatti il direttore generale che sta “rischiando” in prima persona ha avviato una rotazione del personale. All’autoparco, che è l’area aziendale dove a causa del transito dalla Messinambiente si è generato il tilt di informazioni e programmazioni scaturenti la conseguente mancanza di autocompattatori, la scelta per il nuovo responsabile è caduta su una vecchia conoscenza di ATOME3, l’ingegnere Alberti. Quello stesso Alberti capace di ottenere i finanziamenti per l’impianto di Pace, che ha seguito i lavori di costruzione e di allestimento portando a collaudo un gioiello tra i primi al sud e che potrebbe essere il fulcro di una gestione virtuosa dei rifiuti provinciali. Proprio a dispetto di una Sicilia dove miliardi di fondi comunitari sono tornati indietro per la mancanza di competenze tecniche, lui è una delle tre punte di diamante che il direttore Iacomelli utilizzerà per il rilancio della Messinaservizi nei 30 giorni fissati dal primo cittadino. Giorni durante i quali ci sarà spazio anche per l’ingegnere Pino, pure lui ex ATOME3, impegnato per anni dai servizi aggiuntivi affidati dal socio unico, al quale è stato affidato il coordinamento dell’area aziendale Raccolta Differenziata. Sarà suo l’arduo compito di captare le percentuali che al momento, attraverso le oasi, le isole ecologiche e le utenze non domestiche, non vengono correttamente conferite nella piattaforma di selezione di Pace. Quest’ultima, che era già stata affidata al geometra Sindoni (ex Messinambiente), il quale ha dimostrato di essere l’uomo giusto al posto giusto, avrà anche il coordinamento della piattaforma di trasbordo.  Ecco i possibili prossimi capri espiatori, responsabili del fallimento del sistema rifiuti cittadino che alcuni auspicano, quegli stessi che per pigrizia preferiscono dire “a Messina non funziona niente” ed invece di aiutare sono pronti a puntare l’indice. L’UGL Igiene Ambientale che ha seguito le fasi del “Salva Messina”, sottoscrivendo l’accordo, chiede ai messinesi giudiziosi, che non vogliano continuare a vivere con la spada di Damocle di una società in bilico perenne tra la vita e la morte, di collaborare attraverso una puntuale e costante differenziazione dei materiali da conferire, ottenendo gli sconti correlati. E chiede di farlo anche se coscienti di dover sostenere per il prossimo anno un aumento della Tari, che sarà propedeutico all’abbassamento previsto negli anni successivi. Perché una vera rivoluzione si ha quando tutti perseguono lo stesso obiettivo e non quando alcuni si impegnano ed altri stanno a guardare”.

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