Sparatoria a Gerusalemme, tragedia nella Giornata della Memoria: il bilancio è drammatico

Sparatoria nel quartiere ortodosso di Neve Yaakov di Gerusalemme, fuori da una sinagoga: almeno 7 i morti e diversi feriti. L'autore è un palestinese

StrettoWeb

La Giornata della Memoria si trasforma in un bagno di sangue a Gerusalemme. In serata una sparatoria nel quartiere ortodosso di Neve Yakoov ha prodotto almeno 7 morti e diversi feriti. L’autore dell’attentato è un palestinese residente nel campo profughi di Shuafat. La conferma arriva dal capo della polizia di Gerusalemme secondo il quale l’uomo ha sparato davanti a una sinagoga mentre i fedeli uscivano dopo la preghiera del venerdì.

L’uomo si è successivamente dato alla fuga e, dopo uno scontro a fuoco con gli agenti, è rimasto ucciso a sua volta. “Un’operazione eroica“: così la Jihad islamica ha definito l’attacco, mentre Hamas ha affermato che si è trattato di una “vendetta per i morti di Jenin“, senza però rivendicare l’azione. L’aggressione arriva dopo una notte di tensione dovuta ai razzi lanciati da Gaza nel Sud di Israele e attacchi in risposta da parte dell’aviazione israeliana, in seguito agli scontri di Jenin in Cisgiordania nei quali 9 palestinesi sono rimasti uccisi.

Gli Stati Uniti hanno condannato quello che sembrerebbe “un attacco terroristico” definendolo “orribile”, così il portavoce del dipartimento di stato americano Vedant Patel. “Un atto di terrore, ancora più orrendo nel giorno in cui commemoriamo la Shoah. I nostri pensieri e le nostre preghiere vanno alle vittime e ai loro cari“, sono state le parole del ministro degli Esteri Antonio Tajani.

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