Reggio Calabria, racconto di una triste storia di un (ex) cittadino reggino infuriato

StrettoWeb

Reggio Calabria, la disavventura di un (ex) cittadino reggino che racconta a StrettoWeb quanto gli è capitato nelle scorse ore in città

Pubblichiamo integralmente la testimonianza inviata a StrettoWeb da un (ex) cittadino arrabbiato per quanto accaduto poche ore fa:

Faccio una doverosa premessa, ho lasciato Reggio Calabria 7 anni fa per cercare fortuna altrove e fortunatamente l’ho trovata. Non ho mai rinnegato le mie origini e sono sempre tornato a Reggio con piacere da amici e parenti o semplicemente per godermi qualche giorno di vacanza. Con il passare degli anni non posso che constatare come questa città sia ogni giorno sempre più degradata, sporca, abbandonata, isolata e in-civilizzata. Un occhio “straniero” certe cose le nota meglio e fa ridere, molto, leggere e vedere ciò che pensa un primo cittadino impegnato alla lotta contro le “fake news”, come se il problema fosse quello che viene raccontato, mentre tutto intorno la realtà è una sorta di far west che neanche nel terzo mondo…

Ma veniamo al dunque. Questa mattina mi accorgo con enorme piacere che la fiancata della mia macchina (acquistata con anni di sacrificio e duro lavoro) è stata completamente danneggiata in un tranquillo sabato sera mentre era parcheggiata regolarmente nel centro storico della città. Chiaramente nessun segnale del “colpevole” per scusarsi e/o riparare il danno: questa è la città in cui viviamo, ognuno è libero di fare ciò che vuole, non esistono regole, non esiste civiltà. 

Vivo a Roma dove un paio di anni fa è successo un episodio simile e per un danno molto inferiore (un minuscolo graffio) ho trovato un biglietto con nome, cognome, targa, numero di telefono della persona che ha causato l’incidente. Non me la sono nemmeno sentita di farle pagare un danno irrisorio, ma è questione di mentalità e ho apprezzato il gesto di civiltà.

Nella nostra città non esiste controllo, non esistono regole e non esiste appunto civiltà. Il corso Garibaldi, che era isola pedonale, è diventato un’arteria stradale come tutte le altre, con parcheggi e transiti di automobili completamente fuori controllo. La gente parcheggia ovunque in doppia, tripla, quadrupla fila, negli incroci, bloccando le strade, e nessuno dice nulla, non c’è controllo, non c’è ordine, non c’è civiltà. Regole che in qualsiasi posto del mondo vengono imposte dalle autorità competenti, che invece a Reggio lasciano tutto allo sbaraglio. D’altra parte abbiamo (non io personalmente, e ne vado fiero) eletto un sindaco che ritiene una notizia (vera), relativa alla presenza di squali nello stretto, un motivo di allontanamento dei turisti proprio nei giorni e nelle settimane in cui in decine di chilometri di costa c’è un divieto di balneazione che non consente né ai turisti né ai residenti di poter godere del nostro bellissimo mare. Di cosa stiamo parlando? Il Sindaco pensa che i turisti non vengano per gli squali, mentre neanche i reggini possono fare un bagno vista la merda che galleggia nell’acqua? Se davvero in questa città c’è gente che da retta a queste parole, a queste assurdità, vuol dire che non esiste un futuro per questa terra.

Ogni volta che torno mi confronto con persone che ancora mi chiedono perché me ne sono andato e perché non torno: beh, non serve neanche rispondere a queste domande, proprio alla luce delle condizioni della città. Reggio è completamente fuori controllo, fuori da ogni logica, un’isola dei balocchi dove tutto è concesso. Il mondo reale, la vita reale, non è quella dei reggini, è un’altra cosa. Per fortuna. 

Contento di essermene andato e di non tornare mai più.

Giovanni“.

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