Reggio Calabria, Falcomatà chiude le scuole quando sono già aperte e su facebook scrive “Allerta Meteo ROSSA” ma è una bufala: l’allarme è arancione

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Reggio Calabria, la gaffe del Sindaco Falcomatà sull’Allerta Meteo “Rossa” che non c’è. Il primo cittadino ha chiuso le scuole alle 07:20 di stamattina, quando molti plessi erano già aperti

Sono le 07:15 del mattino e a Reggio Calabria le scuole sono aperte. Reggio è uno dei pochissimi comuni (insieme a Messina) che nonostante l’allerta meteo diramata con ampio anticipo sin dalla giornata di ieri, non chiudeva le scuole che invece erano state chiuse dai Sindaci di Catanzaro, Crotone, Melito di Porto Salvo e moltissimi altri centri della provincia reggina. Una scelta coraggiosa ma corretta, ripagata dalle condizioni atmosferiche di stamattina perchè alle 07:15 a Reggio Calabria non pioveva più dopo i temporali della notte: la situazione meteo stava già migliorando, le scuole in alcuni casi erano già state aperte dagli addetti con il personale ausiliario e i segretari già al lavoro, molti docenti arrivati negli istituti e un po’ tutti gli studenti (e le rispettive famiglie) pronti a raggiungerli. Molti erano già in viaggio. Tutto in modo regolare, senza disagi legati al maltempo. Ma improvvisamente alle 07:20 il Sindaco Falcomatà decide di chiudere le scuole: l’email con il relativo comunicato stampa arriva alle 07:19 in punto, la gente viene a conoscenza della chiusura tra le 07:20 (i più fortunati) e le 07:30.

Una scelta di difficile comprensione, perché le scuole si chiudono proprio per evitare il traffico e gli spostamenti in condizioni di maltempo estremo e stamattina alle 07:20 a Reggio Calabria non stava piovendo, la situazione meteo era in netto miglioramento e soprattutto gli spostamenti erano già in atto. A quel punto sarebbe stato molto meglio, anche in caso di eventuale nubifragio, che gli studenti avessero avuto la possibilità di entrare nelle scuole in cui si stavano dirigendo, anziché rimanere spaesati in giro, abbandonati a metà strada, già in viaggio con gli zaini in spalla, o dover tornare a casa percorrendo nuovamente il tragitto al contrario.

Ma Falcomatà non s’è limitato a chiudere le scuole con una tempistica quantomeno discutibile. Fosse stato solo questo … Come al solito ha voluto condire la situazione con un post su facebook (delle 07:26) in cui giustificava la sua scelta della chiusura delle scuole tirando in ballo una fantomatica “comunicazione della protezione civile” che avrebbe lanciato l’allerta meteo “rossa“:

Un’allerta “Rossa” che però non esiste. La protezione civile – infatti – pubblica tutte le allerte sul proprio sito ufficiale nazionale e su quello regionale: di quest’allerta meteo “Rossa” di cui parla Falcomatà non c’è alcuna traccia. L’allarme è arancione, è stato lanciato ieri e stamattina è rimasto tale senza alcuna modifica come si evince dalle carte ufficiali: 

Proprio stamattina le condizioni meteorologiche stavano già migliorando, figuriamoci se sarebbe arrivato un innalzamento del livello di allerta meteo!

Bisogna chiarire una volta per tutte che l’allerta meteo non è direttamente collegata alla chiusura delle scuole. Il sistema di allertamento a colori è nazionale, valido per tutt’Italia, e funziona molto bene da anni. La protezione civile non decide mai di chiudere le scuole e non c’è un automatismo tra i livelli di allerta e la chiusura delle scuole. Quella delle scuole è una scelta che spetta ai sindaci, che decidono in piena autonomia: sono liberi di chiudere le scuole anche se non c’è l’allerta meteo della protezione civile, o di lasciare le scuole aperte anche se ci fosse l’allerta rossa. Non è una follia. La scelta è demandata ai Sindaci perchè devono essere loro, sul territorio, a consocere gli effetti del maltempo e ad avvalersi di esperti meteorologi in dotazione agli uffici comunali per interpretare le allerte della protezione civile in modo corretto.

inaugurazione sede protezione civileEppure proprio a Reggio è stata inaugurata lo scorso Dicembre la più grande sede della protezione civile della Regione Calabria, con brindisi e champagne: basterebbe sfruttarne le competenze che ci lavorano a pochi metri di distanza dagli uffici comunali, nello stesso Ce.Dir.

La protezione civile, per le sue allerte, suddivide il territorio in macro aree (la provincia di Reggio Calabria è divisa in appena due grandi aree) e non darà mai un’allerta meteo per un singolo comune: considera le aree e determina i colori di allertamento per le macro-aree. Eppure anche a pochi chilometri di distanza ci possono essere grandi differenze, ecco perchè è necessaria la competenza di un tecnico meteorologo che sappia leggere l’allerta.

Tra ieri pomeriggio e stanotte, ad esempio, a Reggio Calabria sono caduti 50mm di pioggia: un quantitativo normale in un evento di pioggia autunnale, senza alcun eccesso. In provincia, invece, è venuta giù il doppio, il triplo e il quadruplo d’acqua. Persino a Rosario Valanidi, frazione collinare di Reggio Calabria nella periferia Sud della città, sono caduti 130mm di pioggia. A Bova Marina sono caduti 100mm di pioggia, a Cittanova 110mm di pioggia, a Staiti 130mm di pioggia, nella vicina Motta San Giovanni 150mm di pioggia, a Santa Cristina d’Aspromonte 160mm di pioggia, a San Luca 180mm di pioggia, a Platì addirittura 210mm di pioggia. E sulla jonica sta ancora diluviando. In tutti questi comuni c’è la stessa allerta: arancione (non è rossa da nessuna parte, figuriamoci a Reggio…).

inaugurazione sede protezione civile

Ecco perchè l’allerta meteo della protezione civile va letta e interpretata da un tecnico meteorologo comunale: in molti comuni del reggino, oggi, è corretto adottare ogni provvedimento valido a prevenire eventuali problemi, compresa la chiusura delle scuole. A Reggio Calabria, invece, non era necessario, infatti è una mattinata di bel tempo, sole e temperature miti (oltre i +22°C). A meno che un Sindaco non sia anche meteorologo (è una circostanza rarissima e non è certo il caso di Falcomatà, ma almeno questa non è colpa sua), il primo cittadino dovrebbe avvalersi di un tecnico di fiducia che dovrebbe essere già operativo negli uffici di protezione civile comunale e che sia in grado di leggere e interpretare l’allerta della protezione civile in modo tale da fornire al Sindaco gli elementi migliori per decidere in modo corretto cosa fare. E’ il caso di Messina, dove il Comune decide sempre a prescindere dalle allerte della protezione civile grazie al proprio esperto di fiducia, e correttamente stamattina ha lasciato le scuole aperte mentre su gran parte della provincia peloritana sono inspiegabilmente chiuse. Non sta più piovendo, splende il sole e gli studenti messinesi sono regolarmente in classe. Eppure anche a Messina la protezione civile aveva lanciato l’allarme arancione (come a Reggio, Catanzaro, Crotone), ed è un allarme corretto perchè ancora nella giornata odierna in alcune aree della provincia di Messina potranno verificarsi forti piogge.

Il sistema di allerta prevede addirittura che il Sindaco di turno possa decidere di chiudere alcune scuole della città, perchè è possibile che il maltempo colpisca alcune zone di una città e non altre. Ma è chiaro che per intuire bene il da farsi, l’amministratore pubblico debba rivolgersi a un tecnico che conosca molto bene il territorio comunale e gli effetti dei fenomeni meteorologici su un territorio, proprio come succede a Messina.

A Reggio, invece, tutto viene lasciato all’approssimazione. Falcomatà chiude le scuole quando sono già aperte e si inventa su facebook un’allerta “Rossa” inesistente. Forse per errore, una sorta di daltonismo si colori dei bollettini meteo, una svista delle mappe, una gaffe del gestore della pagina facebook. O, forse, un maldestro tentativo di giustificare la sua scelta così tardiva inventandosi una fandonia colossale e tirando in ballo la protezione civile che non c’entra niente, alimentando l’equivoco che sulle scuole la scelta dipenda dall’allerta meteo e dalla protezione civile quando invece è una responsabilità esclusiva del Sindaco. Non solo a Reggio, ma in tutti i Comuni d’Italia. Nessuno, però, s’era mai inventato un’allerta rossa quando non c’è…

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