Medicane, Siracusa e Ragusa le prime Province ad essere investite: pronte le Unità di crisi

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Nelle due città della Sicilia Sud-Orientale operativi Coc, Unità di crisi e Prefettura

Sono operativi da giorni a Siracusa l’Unità di crisi, in Prefettura, e il Centro operativo comunale, per fronteggiare l’arrivo del ciclone. ‘Medicane’ preoccupa la popolazione, ma la macchina dei soccorsi a Siracusa, per fronteggiare l’uragano, si è già iniziata a muovere. “Da giorni presidiamo le aree che presentano maggiori rischi – dice all’AGI il sindaco, Francesco Italiadi esondazione o zone maggiormente soggette ad allagamenti. La risposta alle emergenze è praticamente immediata, infatti, nella giornata di ieri, poco dopo aver ricevuto le foto del crollo di un costone roccioso, il personale della Protezione civile ed i vigili del fuoco sono arrivati in appena 10 minuti. La presenza sul territorio, alla luce di questo periodo contrassegnato dal maltempo, è stata rafforzata”.

E’ già attivo, come sottolineato dallo stesso sindaco, il Coc. “Il Centro operativo comunale – dice all’AGI il sindaco di Siracusa – è attivo allo scopo di coordinare i servizi di soccorso e di assistenza alla popolazione in caso di calamità. Siamo in attesa del bollettino della Protezione civile per decidere se prorogare anche nella giornata di domani le chiusure delle scuole, dei parchi e dei mercati rionali”. In seno alla Prefettura, si è insediata l’Unità di crisi per l’emergenza maltempo su scala provinciale. “L’Unità di crisi è attiva in Prefettura dalla giornata di domenica – spiega all’AGI il prefetto di Siracusa, Giusi Scadutoe ne fanno parte tutti i sindaci, la Protezione civile, le forze di polizia e le Capitaneria di Porto, visto che c’è il rischio di mareggiate. In questa sede viene deciso, in caso di emergenza, di impiegare le risorse locali. Ci sono due aree di Protezione civile nella città di Siracusa, gli altri Comuni ne hanno”. Il prefetto spiega che, in caso di arrivo di un Medicane o di un nubifragio della stessa intensità registratasi a Catania, l’Unità di crisi si trasformerebbe. “L’Unità di crisi ha lo scopo di intervenire laddove emergessero delle criticità. Fino ad ora, si è lavorato in via ordinaria, non si sono registrati eventi – dice all’AGI il prefetto di Siracusa – come nel Catanese ma è chiaro che se la situazione dovesse peggiorare l’Unità di crisi si trasformerebbe in Centro coordinamento soccorsi. In ogni caso, a seconda di quello che accadrà saranno valutati i provvedimenti da adottare e se il sistema provinciale non riuscisse a farcela, arriverebbero a supporto altre forze”.

La preoccupazione è tangibile anche nel Ragusano. Il coordinamento con la Prefettura è costante: un canale privilegiato in continuo aggiornamento sulle condizioni dei territori coinvolge sindaci e responsabili della protezione civile. I centri operativi comunali sono attivi. Le amministrazioni locali hanno fatto sapere di aver provveduto a liberare caditoie, a eliminare rifiuti e ostacoli che possano aggravare le condizioni di deflusso dell’acqua piovana. Si attende l’evoluzione meteo, che ancora nel Ragusano non è allarmante ma permane in allerta vigile. “E’ giusto che le persone si informino – dice il sindaco di Ragusa, Giuseppe Cassìsiamo in costante contatto, assieme agli altri sindaci, con prefettura e protezione civile. Informeremo tempestivamente se vi saranno dei provvedimenti. L’invito è di aggiornarsi seguendo i canali istituzionali del comune e della protezione civile regionale”. Al momento pare che la provincia iblea potrebbe essere interessata da quello che è stato definito “Medicane” – crasi di “uragano mediterraneo” – dalle prime ore di domani, ma l’evoluzione non è prevedibile con certezza.

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