Caos Rifiuti, Reggio Calabria sprofonda nell’Emergenza Sanitaria. Il disperato allarme dell’ASP: “condizioni igieniche inadeguate”

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Emergenza Rifiuti, Reggio Calabria in una situazione drammatica: il porta a porta funziona sempre peggio e l’ASP ha già lanciato l’allarme per le condizioni igieniche inadeguate

Le segnalazioni sono state numerose, e nelle ultime settimane sono aumentate. L’ASP (Azienda Sanitaria Provinciale) di Reggio Calabria si è mossa in tutti i modi e termini previsti dalle norme per avvertire le autorità competenti delle condizioni igieniche inadeguate in cui versa la città a causa dei disservizi della raccolta differenziata porta a porta, assolutamente inadeguata per le aree densamente abitate e composte da condomini con numerosi appartamenti. I risultati sono sotto gli occhi di tutti: la città è sporca, con cumuli di mastelli e rifiuti abbandonati da molto tempo fuori ogni portone di ogni palazzo, in alcuni casi da giorni, in altri da settimane, nei peggiori da mesi. Persino nel centro storico la situazione è difficile, con cumuli di spazzatura nei portoni intorno al Museo che ospita i Bronzi di Riace.

La situazione igienico e sanitaria è drammatica. Gli animali e gli insetti, in alcuni casi anche pericolosi per l’uomo, infestano tutta la città oltre ogni storica immaginazione, prosperando tra i rifiuti abbandonati per strada. Sarebbe assolutamente opportuno e necessario interrompere questa barbarie: basterebbe mantenere il porta a porta soltanto nelle zone in cui è compatibile con la conformazione urbanistica della città, quindi nelle aree periferiche e residenziali in cui sorgono villette o abitazioni singole e spaziose, realizzando apposite isole ecologiche in ogni circoscrizione con cassonetti differenziati (per il vetro, per la carta, per la plastica, per l’indifferenziato) in cui ogni cittadino può smaltire i propri rifiuti a qualsiasi orario di qualsiasi giorno, come in tutte le città pulite e civili, e l’azienda di raccolta può risparmiare molti costi per i mezzi e gli operatori che non dovranno più fare il giro di ogni portone ma limitarsi alle isole ecologiche con i “cassonetti intelligenti“, che possono anche prevedere uno sconto per chi differenzia di più tramite il riconoscimento del codice a barre dell’apposita tessera identificativa.

In vista del Natale, la situazione potrebbe aggravarsi ulteriormente da un lato per l’aumento dei rifiuti prodotti dai cittadini, dall’altro per il rischio di un vuoto tra l’Avr e Castore. Il Comune, intanto, non paga: chiede una salatissima TARI ai cittadini ma ha visto lievitare il debito nei confronti dell’AVR a 14 milioni di euro, mentre quello nei confronti della Regione è di oltre 45 milioni di euro. Dove vanno a finire i soldi dei contribuenti, che il Sindaco continua a chiamare “lordazzi“?

E soprattutto, dove vanno a finire plastica, vetro, carta e cartone? Come procede la filiera del riciclo? Perchè quando s’è fermata la raccolta delle discariche dove vanno conferite le frazioni di umido e indifferenziato, s’è bloccata anche la raccolta dei rifiuti riciclabili?

Non è che questi “lordazzi“, costretti a riciclare senza alcuna agevolazione, si sacrificano a fare la raccolta differenziata, esporre i mastelli nei giorni e negli orari imposti dal servizio pubblico, sopportano le discariche nei portoni di casa quando (sempre più spesso) i mastelli non vengono svuotati, e poi è tutto inutile perchè tutto finisce in discarica?

Passare immediatamente dal porta a porta ai cassonetti di ultima generazione, seguendo il virtuoso esempio di tutte le principali città italiane e mondiali, sarebbe senza ombra di dubbio la soluzione migliore per, innanzitutto, ripulire la città e ripristinare igiene, decoro e salubrità dell’aria; al tempo stesso consentirebbe davvero di differenziare nel modo giusto, aiutando i cittadini nelle operazioni di riciclo e nel comodo conferimento della spazzatura, e infine contrasterebbe in modo immediato e totale la quota di evasori che – anzichè definire “lordazzi” – bisognerebbe semplicemente etichettare come “furbetti“. Ah, ultima ricaduta positiva: il politico che prenderà finalmente una simile decisione, avrà una conseguente eccezionale ricaduta elettorale perchè i cittadini lo riconosceranno come il risolutore del più grande problema che sta affliggendo la città in questi anni. E se quel politico fosse il fautore di tutto questo disastro, cioè l’attuale Sindaco così voglioso addirittura di ricandidarsi alle sempre più vicine elezioni comunali, potrebbe semplicemente ammettere il proprio errore dopo l’evidenza dei fatti e aggiustare la situazione con le dovute migliorie. Proprio il riconoscimento dello sbaglio farebbe apprezzare ancora di più questa scelta rispetto a chi, dalle fila dell’opposizione, quello sbaglio l’ha sempre denunciato e qualora si dovesse ritrovare al governo sarebbe democraticamente “costretto” a invertire la rotta sin dal primo giorno.

In ogni caso, destra o sinistra, Falcomatà o il nuovo Sindaco che verrà, così non si può andare avanti. O saremo costretti tutti a scappare per l’esplosione di qualche epidemia con evidenti responsabilità politiche e amministrative. Svegliatevi e fate qualcosa, prima che sia troppo tardi.

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