Reggio Calabria, il disagio di una giovane laureata costretta ad emigrare perché qui il suo lavoro… non esiste neanche!

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La lettera di una giovane laureata in Tecniche della Riabilitazione Psichiatrica costretta ad andare via da Reggio Calabria

La lettera di denuncia di una giovane di Reggio Calabria che racconta il proprio disagio di dover abbandonare la città natale perché il suo lavoro non esiste.

“Salve, sono una giovane calabrese laureata in Tecniche della Riabilitazione Psichiatrica. Se vi state chiedendo che titolo di laurea è… tranquilli è normale. La poca informazione che ancora ruota attorno alla mia figura dopo 18 anni dal D.M. 29 marzo 2001 n°182 è veramente ancora molta sia a livello nazionale che, ovviamente, a livello regionale. Ma la Psichiatria, per fortuna dai tempi dei Manicomi è andata avanti. Considerata la situazione dell’Asp di Reggio Calabria volevo segnalare la situazione delle REMS, Residenza per l’Esecuzione Misure di Sicurezza, che con l’ultima legge 81/2014 devono essere attive in tutta Italia. Innanzitutto in tutte le Asp della Regione non è presente un Tecnico della Riabilitazione Psichiatrica assunto a tempo indeterminato, se è presente, nella voce Amministrazione Trasparente i concorsi non sono presenti. Io sto ancora aspettando il concorso, ma chissà se mai uscirà. Nei diversi decreti di superamento degli OPG, si parla per la Calabria di 2 REMS, una già attiva a Santa Sofia d’Epiro(CS) sotto la gestione di una cooperativa ed una a Girifalco(CZ) che ancora non è stata ultimata e da decreto i lavori dovevano terminare a Febbraio 2016, ma casualmente il cantiere è stato bloccato e mi chiedo se mai terminerà. Inoltre ci tengo a sottolineare che io lavoro presso un’AUSL dell’Emilia Romagna a tempo determinato, dove non assumono più i laureati in Educatore Professionale, poiché proprio grazie al DM 29 marzo 2001 n. 182, le due figure non sono più equipollenti, causa cambiamento del Piano di Studi, ma questa notizia ancora a molti dei vertici Regionali, ma anche delle aziende private, non è nota, nonostante la Legge n. 205 del 2017, e, in molti bandi come altri progetti, ad esempio il progetto Dopo Di Noi, sempre soldi stanziati dallo stato che chissà in che tasca finiranno in Calabria, viene citata sempre la presenza dell’Educatore ed il Tecnico della Riabilitazione Psichiatrica non è neanche citato, ma nell’informazione spero nell’Albo che è stato istituito nel 2018. Grazie per avermi dato l’opportunità di raccontare la mia storia, che comunque si identifica con tante altre storie simili di ragazzi calabresi costretti a cercare fortuna altrove nella speranza di poter, un giorno, avere la possibilità di lavorare e vivere nella terra che più amano e nella quale son cresciuti”.

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