Palermo, ucciso da venti coltellate. Arrestati moglie e figli: stanchi dei continui maltrattamenti

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E’ accaduto ieri a Palermo: Pietro Ferrara, è stato ucciso da venti coltellate inferte dalla moglie e dai figli. Utilizzati 3 tipi di coltelli, uno da cucina e due da macelleria

Una sera qualunque, uguale a molte altre già passate, o così almeno sembrava. A volte le angosce covano dentro e le nascondiamo senza far trapelare alcuna sofferenza. Forse è accaduto proprio questo quella maledetta notte in cui Pietro Ferrara è stato ucciso con 20 coltellate inferte dalla moglie Salvatrice Spataro. Poi la chiamata al 118, pochissime parole, tutte chiare: “venite, ho ucciso mio marito, accanto a me c’è anche mio figlio”. Incredibile come in un attimo la vita possa cambiare, adesso ci sei ed un attimo dopo no. Salvatrice racconta agli inquirenti di un uomo aggressivo, che la maltrattava e che traeva spunto dal nulla per intrattenere quotidianamente una lite. Le urla erano ormai diventate insostenibili anche per i figli, che ormai da settimane avevano deciso di dormire dalla nonna. Quella sera, del 14 Dicembre 2018, si trovavano però in casa dei genitori e come sempre tra i coniugi c’erano stati dei contrasti. Salvatrice era stanca, ed i figli altrettanto, spossati ormai da quel padre che non aveva rispetto della donna, ma che aveva scelto di avere al suo fianco per la vita: insulti, parole pesanti e poi un coltello da cucina, pochi attimi e l’uomo reagisce alla moglie che voleva ferirlo a morte. I figli, Vittorio di 21 anni e Mario di 20 anni, sentono le urla e si precipitano in camera da letto con dei coltelli da macelleria (qualche tempo fa avevano lavorato in esercizi di questo tipo). Venti alla fine sono le coltellate inferte a quel padre e a quel marito “orso”. Questo il racconto e la confessione della casalinga e dei due figli, questi ultimi che forse non hanno ancora realizzato che l’uomo ucciso era il loro padre, la persona che anni fa li portava al parco giochi, o forse hanno dimenticato una figura così importante perché lo sguardo perso della madre li stava uccidendo nell’anima. Troppi i casi di malessere in famiglia che non vengono denunciati, abbiate la forza di parlare di qualunque problema con le persone a voi vicine, perché chi ti picchia non ti ama, e noi uomini e donne dobbiamo testimoniarlo a voce alta.

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