Coronavirus, Musumeci: “Presto usciremo dall’emergenza. Nessun allarmismo, la Sicilia è un posto sicuro”

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Coronavirus in Sicilia, il governatore Musumeci: “No alle speculazioni. Dobbiamo salvare la stagione turistica. La Sicilia tra qualche settimana uscirà dell’emergenza”

“La macchina finora ha funzionato e ha funzionato bene. L’apparato della sanità, il dipartimento di Protezione civile, il volontariato, tutti hanno fatto il proprio dovere con grande spirito di partecipazione e senso di responsabilità”. Così il presidente della Regione siciliana Nello Musumeci poco fa durante una diretta Facebook sull’emergenza Coronavirus in Sicilia. “Negli ultimi 7 giorni sono stati effettuati oltre 250 tamponi su persone che presentavano sintomi – ha aggiunto – soltanto 3 di questi sono risultati positivi. E aspettiamo ancora dallo Spallanzani i risultati sul tampone effettuato su un caso sospetto a Catania. Abbiamo incontrato i prefetti della Sicilia per coordinare le azioni, abbiamo attivato il numero verde 800458787. Non avevamo esperienza di epidemie del genere, quello che non sapevamo fare lo abbiamo imparato facendolo. La parola d’ordine era prudenza e almeno finora ci siamo riusciti. Il focolaio è circoscritto sappiamo la genesi, proviene dalla Lombardia. Mi auguro che tutti i colleghi d’Italia, a cominciare da Fontana a cui va la mia solidarietà, non abbiano più da distrarsi per questa epidemia che è arrivata come un fulmine a ciel sereno, come da noi”.

Pochi controlli sullo Stretto di Messina e negli aeroporti

“Noi siamo un Regione di confine- ha detto Musumeci– abbiamo chiesto allo Stato di predisporre una schiera di personale sanitario nello Stretto di Messina dove sbarcano tutti i treni dell’isola, nelle autolinee, nei porti e negli aeroporti. Nessun controllo, se non parziale. Alcune volte hanno controllato passeggeri che venivano da Roma, altre volte da Milano. Una persona in buona fede che proviene nelle zone colpite necessariamente deve essere messa nelle condizioni di salvaguardare la sua salute e quella degli altri. Qual è compito del presidente della Regione se non quello di tutelare la salute di tutti i cittadini che a qualunque titolo si trovano in Sicilia? Me lo impone la legge, noi governatori siamo i primi responsabili della pre-emergenza, ecco perchè abbiamo messo in allerta tutto il personale di cui disponevamo”- ha detto ancora il governatore.

La polemica sui turisti provenienti dalle zone gialle

“Tra qualche settimana in Sicilia questo triste fenomeno sarà un triste ricordo. C’è stata una polemica sulle mie dichiarazioni riferite ai turisti del nord. Siamo in bassa stagione, il problema è che se arrivano turisti da zone contagiate (15-20 comuni) e determinano una contaminazione che ci porta nelle prime pagine dei giornali, noi in Sicilia abbiamo perso la stagione turistica. La Sicilia non sarà più una regione sicura. Se lo Stato avesse operato i controlli! All’aeroporto di Catania oggi c’erano i controlli, perché non c’erano alla Stazione di Messina? Perchè non c’erano nei giorni scorsi? In questo momento dobbiamo coniugare due esigenze: evitare il diffondersi del virus, ed evitare che la Sicilia appaia un deserto. Ho detto andiamo avanti con normalità, prudenza non paura. Non chiudersi in casa, soprattutto dove non ci sono casi di allarme”.

Non abbiamo chiuso le scuole

Non abbiamo chiuso le scuole, gli uffici – ha sottolineato il governatore – Oggi ho anche firmato la disposizione secondo la quale la prima domenica di marzo tutti i luoghi culturali della Regione saranno aperti, mentre il ministro Franceschini ha bloccato la manifestazione che prevede l’ingresso gratis nei musei. 

In Sicilia non c’è il coprifuoco, stop alle speculazioni

“Niente allarmismo, all’estero deve passare l’idea che la Sicilia è una regione sicura. Io ho firmato oggi la disposizione che la prima domenica di marzo i luoghi culturali della regione siano aperti. Non è un problema serve prudenza. Dobbiamo dare l’idea che in Sicilia non c’è il coprifuoco. Il problema della normalità deve passare attraverso il concetto che stiamo gestendo con serenità e senso di responsabilità l’emergenza. Agli operatori turistici dico: pensate che siamo cosi sprovveduti? Smettetela di fare speculazioni, se ci scappa il morto ce ne possiamo andare tutti. Smettetela di fare il tiro al piccione, lasciatemi lavorare. Dobbiamo puntare alla stagione turistica. Per questo ci eravamo prenotati alla fiera di Berlino, che però è stata annullata”.

La Sicilia è la terra di tutti

“La prudenza di oggi ci consente di andare all’incasso quando tra qualche mese inizierà stagione turistica. Nei prossimi mesi vorrò incontrare il ministro dell’economia per capire quali provvedimenti ci saranno per la nostra economia. Le mie non sono scelte razziali. Io ho invitato chi viene dal nord (dalle zone gialle ndr) di rimandare il viaggio in Sicilia. Non abbiamo impedito a nessuno di entrare in Sicilia. La Sicilia è la terra di tutti, noi nel nostro codice genetico abbiamo il senso dell’ospitalità. Se avessi avuto il potere di vietare l’ingresso in Sicilia non l’avrei fatto. Vi parlo col cuore in mano: da quando è iniziata l’emergenza coronavirus abbiamo operato per il bene di tutti. Se le cose continuano così, possiamo uscire presto dall’emergenza. Stiamo affrontando una vicenda seria e dobbiamo essere uniti”.

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