Taibi tuona: “corvi neri sparano merda perché volevano entrare nella Reggina. Ho sentito un audio…”

Il Direttore Sportivo della Reggina Massimo Taibi non le manda a dire a due giorni dalla sconfitta interna contro il Pisa

StrettoWeb

“Le sconfitte sono sempre figlie di qualcosa, tra rendimento, sviste arbitrali. Queste, invece, sono figlie di una squadra che gioca, crea, ma concretizza poco e prende gol alla prima occasione. Io sono d’accordo che ci possano essere malesseri dopo quattro sconfitte, ma nessuno si deve permettere di mettere in discussione la professionalità e l’onestà intellettuale di questi ragazzi, del mister e dello staff. Le chiacchiere da bar che ho sentito, e tutte ste cattiverie, le rimando al mittente. Conosco Reggio, c’è una parte, per fortuna minima, che esce fuori sempre in modo mirato quando le cose non vanno bene, per interessi personali. Ma noi sappiamo tutto”. Massimo Taibi è una furia. Ai microfoni di Radio Febea, il direttore sportivo della Reggina non le manda a dire a due giorni dalla sconfitta interna contro il Pisa.

“Il patron, con Ferraro, Cardona e tutta la società – precisa – hanno fatto degli investimenti importanti. Quando abbiamo fatto la rateizzazione, perché c’erano tanti debiti, questo ha comportato che a gennaio l’indice di liquidità non ci permettesse di fare follie. Siccome io a maggio e giugno c’ero, quando centinaia di persone mi chiamavano piangendo per convincere Saladini, so cosa abbiamo passato. Se a gennaio si è deciso di non investire, io sono felice, perché significa che stiamo preservando il futuro della Reggina. Spendere in un certo modo non è nel costume mio e della società, che ha un progetto di tre anni in cui vuole fare le cose fatte bene. Le chiacchiere da bar sul difensore o sull’attaccante, a me, non piacciono”.

“Ci sono squadre – aggiunge – che hanno programmato negli anni per fare campionati di vertice. Tre di queste quattro però stanno lottando per non retrocedere. Non avevamo campo di allenamento e per questo abbiamo perso due giocatori per infortunio, non abbiamo fatto il ritiro, ma questo non significa che non ne usciremo fuori e lo faremo per i grandi uomini che sono i nostri calciatori, il nostro staff e il nostro mister. Giornalmente, con il Presidente Cardona, reggino di grande spessore e cultura, ci confrontiamo, sappiamo quello che succede e quello che abbiamo fra le mani. Nel triennio pensiamo di arrivare al risultato tanto sperato, ma questo non significa che non possiamo provarci già adesso. Il vero tifoso, e per fortuna la maggior parte sono così, sa che nel calcio ci sono le sconfitte e che non si possono vincere tutte le partite. La verità è che qualcuno che non è nella Reggina, e che voleva entrare, per motivi personali sputa merda sulla società e io la rimando tutta al mittente. Per me sono corvi neri, chiamiamoli così”, continua Taibi, arrabbiatissimo.

“Abbiamo fatto un mercato a luglio che inizialmente non dovevamo fare. Dobbiamo pensare al nostro futuro. Se abbiamo fatto questa scelta – prosegue – è per preservare il futuro, mantenendosi e non barcollando. Ciò non significa che ci arrendiamo. La Serie B è difficile, sabato andremo in un campo tosto, ma noi dobbiamo pensare a fare bene. Siamo persone per bene, i calciatori danno il massimo, non è che se vinciamo o perdiamo siamo onesti o disonesti. Poi ci sono periodi in cui le cose riescono meglio e altre no. Sabato c’è stata una mezza contestazione che non ha fatto bene, perché io conosco la nostra Curva, che è sempre straordinariamente legata alla squadra, ma purtroppo ci sono degli spifferi che vanno a invadere il rapporto perché qualcuno vuole sputare un po’ di merdina, ma io la rimando al mittente. Finché ci starò io a Reggio difenderò sempre questa società e questa piazza. Per me arrivare a giugno e programmare è già una vittoria, considerando dove eravamo il 23 giugno e considerando tutti i messaggi che mi arrivavano”.

“Che siano persone serie – continua ancora il direttore – Il 97-98% della gente so che è con noi, ma l’altro 2-3% va emarginato, non vuole il bene della Reggina. Poi la critica ci sta, anche l’analizzare perché si è perso, io sono incazzato da tifoso e da direttore. Ma le cattiverie le respingo al mittente. All’inizio ho detto che questa squadra è costruita per tre anni. L’illusione dell’inizio ci sta, anche io ora penso al terzo posto e non al quinto. Poi tireremo le somme quando sarà. Siamo partiti in 15 giorni a fare la squadra. I bookies ci davano per retrocessi e ora ci lamentiamo che siamo quarti? Dovremmo avere un po’ di equilibrio. A me adesso interessa fare più punti possibili, ma ad oggi fare un processo dopo sconfitte che bruciano lo ritengo un po’ forzate. La critica ci sta ma le malelingue basta, ci sono passato e ora non le accetto più“.

Perché è andato via Giraudo? Perché a sinistra abbiamo Di Chiara e Liotti, ma non stavano benissimo sabato – precisa Taibi – Di Chiara era un po’ stanco e Liotti appoggiava male il piede in settimana. Per questo è stato messo Bouah con Pierozzi a sinistra. Noi abbiamo perso Obi e Galabinov perché si sono fatti male per il campo, Galabinov lo vediamo già, Obi lo avremo a marzo. Santander non ha reso, lo sappiamo, ma è il calcio e si va avanti. In estate il mercato è stato fatto di corsa, per questo sono contentissimo della classifica, considerando chi ha speso. Ai giocatori la contestazione ha fatto male? E’ normale faccia male, ma i giocatori lo sanno che certe chiacchiere sono pilotate. Ho sentito anche un audio in cui dicevano che i giocatori non hanno mangiato le pizze. Cazzate! Io per il nervosismo ne ho mangiate due, non mangio mai. L’allenatore che è incazzato non la tocca, il giocatore l’assaggia. Ma siamo seri, ci appoggiamo anche a questo? Fatto tutto per destabilizzare, per far rompere il giocattolo. La dignità di questo gruppo nessuno può permettersi di metterla in discussione. So da dove arrivano tutti i movimenti, per fortuna solo una piccolissima parte”, conclude il direttore sportivo.

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