“Reggina derubata, livello scadente”: Criscitiello e Pedullà a valanga sugli episodi arbitrali del Granillo

Succede che a Dazn si chiedano perplessi perché il gol di Acampora non sia stato annullato, succede che la Gazzetta si interroghi sull'episodio e succede che Criscitiello e Pedullà ci vadano giù ancora più pesantemente

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Lo stanno dicendo tutti, lo hanno visto tutti e per tutti è irregolare. Solo per la squadra arbitrale del Granillo il fuorigioco del Benevento non c’era. E così aumentano i rimpianti per quei due punti che si sarebbero potuti rosicchiare al Frosinone e a quegli ulteriori tre di distacco sul Genoa. Aumentano ancor di più perché a parlare di scandalo, di assurdità, non è solo la società o il tifoso della Reggina, ma l’addetto ai lavori “esterno”. E così succede che a Dazn si chiedano perplessi perché il gol di Acampora non sia stato annullato, succede che la Gazzetta si interroghi sull’episodio e succede che Criscitiello e Pedullà ci vadano giù ancora più pesantemente.

Il giornalista di Sportitalia, nel suo consueto editoriale su Tuttomercatoweb, non le ha mandate a dire: “dopo tutto questo scempio – si legge – sembriamo quasi stupidi se parliamo che in serie B gli arbitri hanno fatto un altro disastro. Certo, non hanno spacciato, però si sono spacciati comunque per arbitri seri quelli che in campo e al Var hanno diretto Reggina-Benevento. Siamo d’accordo, la solita storiella che non c’è malafede ma come fa a non esserci malafede se un arbitro non annulla al Var il secondo gol del Benevento? Perché a Lissone abbiamo creato un casermone tecnologico che è costato un pacco di soldi se poi nessuno interviene e falsa una partita che poteva valere punti pesanti per la promozione? Punti che non tornano più. La Reggina ha alzato la voce con Taibi ma non basta. La società deve farsi sentire in maniera più forte. A Modena, la Reggina ha giustamente pagato ma ora che la situazione era identica, forse peggiore, perché si è vista convalidare il gol? Due pesi e due misure che penalizzano la squadra di Inzaghi. La Reggina sta facendo un grande campionato. Può vincerlo e può perderlo ma se deve perderlo non lo devono decidere gli arbitri. A questo punto mettiamoci tutti a spacciare con il fischietto in bocca. La Reggina gioca un gran calcio e Taibi è consapevole di aver perso un anno con Aglietti che gli aveva distrutto il lavoro sul mercato. Quest’anno, con Inzaghi, sta cavalcando l’onda e non può essere certo un arbitro con il suo Var a demolire un progetto tecnico”.

Il reggino Pedullà, che qualche giorno fa ha intervistato mister Inzaghi, si è scagliato contro il Var e contro un livello arbitrale definito “scadente”. “Il Var ha colpito ancora durante Reggina-Benevento – si legge nell’editoriale sul sito alfredopedullà.com – convalidando un gol di Acampora, quello del 2-2 definitivo, malgrado una posizione clamorosamente attiva di Capellini al momento del tiro. Gli errori di un arbitro ci possono stare, anche se il livello tecnico è talmente scadente da rendere indifendibili designatore e Aia. Avevamo chiesto un commissariamento dopo gli ultimi scandali, nulla. Sarebbe già tanto se sulle stesse situazioni ci fosse il medesimo criterio, invece lo stesso criterio non esiste. Figli e figliastri, a Modena la Reggina aveva avuto un gol annullato (Di Chiara) per posizione non così attiva di Majer nei pressi del portiere Gagno. Quella decisione fu memorizzata, anche se non metabolizzata fino in fondo. La stessa situazione, anzi ancora più grave perché Capellini copriva il portiere Ravaglia, è stata interpretata in modo opposto. Le continue indecisioni dell’arbitro Zufferli (avrebbe bisogno di 120 minuti a partita per sciogliere le riserve e non vivere nell’imbafrazzo, altro che recupero extralarge…) sono stati amplificate dalla dormita di Valerio Marini (VAR) e Livio Marinelli (AVAR). Se andassimo a rileggere le cronache delle loro recenti prestazioni, Marinelli in modo particolare ma Marini non scherza, non riusciremmo a capire per quale motivo sono ancora lì. Abbiamo letto e verificato, eppure sono ancora lì. Disastrosi in campo, peggio ancora quando dovrebbero fare chiarezza con le immagini a disposizione e quando potrebbero fumare anche due sigarette per la semplicità di una decisione che sono riusciti a ribaltare. Chissà quale sarà il criterio la prossima volta, di sicuro chi utilizza così andrebbe fermato e non sospeso”.

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