Niente rave, ma sì alle manifestazioni fasciste a Predappio? Piantedosi fa chiarezza

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Stop ai rave-party, ma concessi i raduni fascisti a Predappio: l’opposizione punta il dito, il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, fa chiarezza

E Predappio? Non si fermano le polemiche dopo le norme “anti-rave” emanate ieri dal Consiglio dei Ministri. L’opposizione punta il dito contro il nuovo ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, accusandolo di ‘doppiopesismo’: niente raduni illegali, ma sì alle manifestazioni dei nostalgici del fascismo, per altro nel centenario della Marcia su Roma. Il ministro ha fatto chiarezza: “sono cose completamente diverse, Predappio è una manifestazione che si svolge da tanti anni, sul rave party c’era la denuncia del proprietario. Predappio viene gestita con i canoni dell’ordine pubblico“.

Perchè la manifestazione di Predappio non viene vietata?

Le polemiche sono “una routine per la nostra realtà. Le subiamo“. Con queste parole nel 2019, Roberto Cassiano, sindaco di Predappio, alla vigilia della riapertura della cripta che custodisce le spoglie di Benito Mussolini presso il cimitero di San Cassiano, liquidò la questione relativa alle polemiche sulle manifestazioni dei nostalgici del fascismo. In particolare, finisce sempre sotto i riflettori quella del 28 ottobre, organizzata ormai da diversi anni seguendo “i canoni dell’ordine pubblico“, dando regolare preavviso alla Questura.

Ogni anno si ripete lo stesso schema: un breve corteo che, sotto lo stretto monitoraggio delle forze dell’ordine, dal centro del Paese raggiunge il cimitero di San Cassiano. Seguono la lettura delle preghiere e alcuni interventi. La cerimonia si chiude in genere con la cerimonia del presente e il saluto romano, che, secondo la Cassazione, in un contesto “commemorativo” non costituisce reato. Quest’anno, a visitare la cripta di Mussolini nel centenario della Marcia su Roma, sono state circa 5000 persone. Un numero maggiore rispetto agli anni passati, quando se ne registravano 2000 circa.

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