Reggio Calabria, biologi al servizio navette e dipendenti che guardano la Tv: il servizio delle Iene sugli ospedali

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Le immagini mostrano alcuni dottori che non sono impiegati in maniera efficiente, per questo la domanda: “perché in Calabria sono stati presi 500 medici da Cuba?”. Le telecamere Mediaset, inoltre, testimoniano le condizioni fatiscenti degli ospedali in provincia, da Scilla passando per Locri e Taurianova

Il problema della carenza di personale medico attanaglia il nostro Paese e in modo particolare la Calabria. Per sopperire a questa emergenza il presidente Roberto Occhiuto ha trovato una collaborazione che porterà nel giro dei prossimi mesi circa 500 professionisti cubani a lavorare negli ospedali della Regione. La vicenda è finita sotto i riflettori nazionali ormai da tempo, tanto che anche Le Iene hanno deciso di realizzare un apposito servizio. “Perché in Calabria sono stati presi 500 medici da Cuba? Gaetano Pecoraro – riporta l’anteprima del servizio – torna a parlarci della drammatica situazione della sanità in questo territorio. E di come qui tanti dottori assunti in realtà non verrebbero impiegati in maniera, diciamo, efficiente: guardate questi tre casi”.

Le immagini fanno il giro dei corridoi degli ospedali in provincia di Reggio Calabria, dove si trovano biologi assunti e posizionati in ruoli diversi (servizio navetta a Cittanova), medici che non si presentano sul luogo di lavoro chissà da quante settimane, dipendenti che guardano la televisione e ne vanno fieri, ma sorpresa anche al parcheggio del supermercato di Taurianova dove un medico viene beccato dalle telecamere a fare la spesa durante l’orario di lavoro. Insomma, scene trash per cui verrebbe da ridere se solo non si trattasse di un argomento serio come la sanità. “Ogni giorno rischio la chiusura di reparti perché non ho medici, molti concorsi vanno deserti, ho trovato una sanità nelle macerie”, tuona il governatore Occhiuto. “Non disdegnerei l’opportunità, ma difficilmente accetterei di tornare in Calabria, le strutture in cui i miei colleghi lavorano non hanno nulla a che vedere con quelle del Nord e non riuscirei quindi ad esprimere il mio valore”, afferma il dott. Beniamino Pagliaro, impiegato al Policlino di Alta Specializzazione Humanitas di Milano.

Le riprese passano poi al “fatiscente ospedale” di Scilla, recentemente chiuso perché alcuni reparti sarebbero a rischio crollo. “Sembra un cantiere trasformato in discarica, non si sa come faccia a tenere in piedi”, afferma la iena. Altro grande problema è la mancata assunzione di specializzandi, che neppure nel periodo più duro dell’emergenza Covid si è riusciti a risolvere col Decreto Calabria. E c’è anche un paradosso: assumere un medico cubano costa alla Regione 4.700 euro al mese, contro i 2.300 euro circa di uno specializzando italiano.

Pecoraro si confronta a questo punto con il sindacalista Nuccio Azzarà (Uil), che spiega: “all’Asp di Reggio Calabria abbiamo 1.200 medici di vario titolo per 200 posti letto attivi”. Occhiuto ne è consapevole e, quando il giornalista lo fa notare risponde, che “molti di loro si sono imbucati, ma con i nuovi Commissari la situazione cambierà. Queste problematiche si sradicano, ma ci vuole anche il tempo per farlo”. E probabilmente sarebbe il caso di fare in fretta.

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