A WeBuild i lavori della mega Diga di Genova: è la stessa azienda che dovrà costruire il Ponte sullo Stretto

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L’azienda multinazionale italiana è pronta a partire con la realizzazione di un nuova grande opera ingegneristica: “con il Ponte Genova San Giorgio, abbiamo dimostrato che le infrastrutture possono essere fatte presto e bene, con un modello di collaborazione virtuoso ed efficiente con istituzioni, imprese, università e cittadinanza”

Il Ponte sullo Stretto? Può aspettare. La società Webuild, dopo aver ricostruito il Polcevera a Genova, ed essersi proposta per realizzare l’infrastruttura a campata unica utile a collegare la Calabria alla Sicilia, è stata selezionata per congegnare un’altra immensa opera del Nord Italia. L’impresa italiana, ex consorzio Eurolink, lavorerà per la costruzione della Nuova Diga Foranea nel capoluogo ligure: “si tratta di un’opera strategica e di grande impatto per la città, che contribuirà alla creazione di un sistema integrato di trasporti per riportare l’Italia ad essere area strategica per il commercio nel Mediterraneo e porta per l’Europa. È la conferma di fiducia nel nostro modo di operare con una filiera italiana di eccellenza, che ci permette di rinnovare il nostro impegno per il rilancio dell’economia e dell’occupazione del Paese”, ha spiegato il CEO di WeBuild, Pietro Salini.

“La Nuova Diga Foranea, come tutte le grandi infrastrutture – prosegue – , è un’opportunità per rimettere il lavoro al centro e per ridare fiducia alle famiglie e ai territori”. E’ sempre questo anche l’obiettivo per cui WeBuild intende mettere i cantieri per la realizzazione del Ponte tra Messina e Reggio Calabria: “noi siamo in grado di farlo e si può partire anche subito”, è stato detto chiaramente. Alla conferenza stampa ha preso parte anche il Ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili, Enrico Giovannini, che sul Ponte sullo Stretto ha soltanto perso tempo (e denaro pubblico) nel corso del suo mandato: il finanziamento da 50 milioni di euro per studi di fattibilità si rivelerà inutile perché l’ipotesi del progetto a tre campate pescata fuori dal cilindro è già stata bocciata dal punto di vista scientifico e tecnico da diversi decenni. Neanche l’“opzione zero”, ovvero quella di “non fare nulla” è ormai obsoleta, in quanto il Ponte sullo Stretto fa parte dell’infrastrutture necessarie per il completamento del Corridoio Scan-Med su cui sta investendo l’Unione Europea.

La Nuova Diga Foranea è un progetto estremamente complesso dal punto di vista ingegneristico, ha spiegato ancora Salini, “che ci permette di riportare in Italia un know how e competenze di persone che con il nostro Gruppo hanno lavorato ad alcuni dei progetti più iconici al mondo nel settore acqua. L’aggiudicazione della Nuova Diga Foranea è il riconoscimento della serietà e della qualità del lavoro svolto fino ad oggi in questa regione dalle donne e dagli uomini del Gruppo Webuild, insieme con gli attori pubblici e privati del territorio e la filiera tutta. Con il Ponte Genova San Giorgio, abbiamo dimostrato che le infrastrutture possono essere fatte presto e bene, con un modello di collaborazione virtuoso ed efficiente con istituzioni, imprese, università e cittadinanza”.

Questo grande progetto rappresenta un altro pezzo di una visione strategica di crescita di lungo periodo che questa regione sta perseguendo, e insieme con il Terzo Valico dei Giovi rafforzerà il sistema portuale di Genova e del Nord Italia nell’ambito del corridoio Reno-Alpi della Rete TEN-T. Insomma, l’azienda WeBuild dimostra non a caso interesse per determinate infrastrutture. Il Ponte sullo Stretto è l’opera centrale di un grande sistema logistico che aiuterebbe il Meridione a crescere e adeguarsi ai tempi moderni. Oggi più che mai la frase “serve fare altro”, è sinonimo di “non faremo niente”, e chissà quando anche calabresi e siciliani inizieranno a rendersene conto.

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