In treno fino a Siracusa, ma il traghetto non c’è e si fermano a Villa: il dramma dei pendolari senza Ponte

StrettoWeb

Treno Milano Centrale-Siracusa di oggi, dopo l’arrivo a Villa San Giovanni, soppresso per mancanza del traghetto susseguente al ritardo del treno di oltre due ore. Passeggeri fermi a Villa San Giovanni, con buona pace dei “benaltristi” del Ponte sullo Stretto

Il treno fa ritardo (non è una novità, sigh), un ritardo di “centoquarantadueminuti” (142!), oltre due ore, il traghetto non c’è più e la corsa è soppressa, con buona pace dei siciliani che attraversano tutta la penisola e si devono poi fermare a Villa San Giovanni. E’ la triste storia dell’Italia divisa in due, dell’Italia a due velocità, dell’Italia che si ferma in Calabria ma che già da prima inizia a rallentare, ma soprattutto dell’Italia senza Ponte sullo Stretto.

Emblematico quanto accaduto qualche ora fa, come si può vedere dallo screen in basso: treno diretto Milano Centrale-Siracusa; arrivo programmato a Villa San Giovanni alle 10.40; arrivo effettivo, a causa dei 142 minuti di ritardo, alle 13.02. Risultato? Non c’è il traghetto (quello utilizzato per le corse “speciali” dei treni e non quello classico) e la corsa viene soppressa. I passeggeri, praticamente, rimangono bloccati in Calabria e sono costretti ad attraversare lo Stretto con altri mezzi, per poi dirigersi autonomamente a Siracusa. Un caos. Un caos che inizia questa mattina e che finirà, forse in serata. E tutto, anche, soprattutto, per la miopia evidente legata a un’opera che già da tempo sarebbe potuta essere realizzata e che invece ancora oggi, nel 2022, rallenta (se non ferma del tutto) l’Italia: il Ponte sullo Stretto.

Tutto questo, tutto quanto raccontato in questo articolo, con il Ponte sullo Stretto non sarebbe accaduto, al netto del “benaltrismo” del “prima l’Alta Velocità”, “prima le Autostrade”, negando evidentemente che il Ponte è di per sé volano di sviluppo al miglioramento di strade, autostrade e ferrovie. Non lo si capisce o forse non lo si vuole capire. Non si capisce che il Ponte garantirebbe un’Italia a unica velocità; un’Italia che al Sud non rallenta, e poi in Sicilia si ferma, come accade ora, ma che cammina insieme, in maniera omogenea; un’Italia che garantirebbe anche al cittadino siciliano di sentirsi “attaccato” al resto della propria nazione. E questo non accade, non accade sempre. Non accade per l’ormai annoso problema dei ritardi (anche qui ci sarebbe tanto da dire) e per tutto ciò che si ripercuote successivamente, traghetti, corse e organizzazione compresa.

Treno Milano-Siracusa soppresso

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