“Negare le visite ai parenti in ospedale è un abuso”, Italexit Calabria sbotta: “stile cinese…”

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La nota di Italexit Calabria sui protocolli Covid che impediscono ai parenti dei degenti di far visita loro in ospedale: “abbiamo assistito, giustamente direi, a manifestazioni pubbliche di diverso genere, concerti con migliaia e migliaia di persone, ammassate e per lo più senza mascherina, invece non appena si varca la soglia di un Ospedale, sembra entrare sul pianeta Marte”

“Ancora oggi, nella stragrande maggioranza dei casi, negli ospedali calabresi (e non solo) viene negata la visita ai degenti da parte dei parenti, per i famosi, fantomatici e – soprattutto – anacronistici protocolli Covid. Noi di Italexit con Paragone non riteniamo accettabile, ancora oggi, che la (presunta) emergenza sanitaria colpisca i cittadini nei propri affetti, con provvedimenti in stile cinese. La spiche delle persone è fondamentale, ed i degenti hanno tutto il diritto a ricevere le visite dei proprio cari”. Comincia così la nota di Italexit Calabria – a firma Massimo Cristiano, Coordinatore regionale del movimento – sui protocolli Covid che impediscono ai parenti dei degenti di far visita loro in ospedale.

“Di certo – continua Cristiano – non contraddiciamo il diritto alla salute se denunciamo questo stato di cose, e non si può tollerare questo tipo di abuso. E ancora, questa estate l’emergenza era “in pausa”? Abbiamo assistito, giustamente direi, a manifestazioni pubbliche di diverso genere – rimarca – concerti con migliaia e migliaia di persone, ammassate e per lo più senza mascherina, invece non appena si varca la soglia di un Ospedale, sembra entrare sul pianeta Marte. Solo nelle strutture sanitarie e negli ospedali vige ancora questo impedimento. Probabilmente si intende mandare un forte messaggio di stringente controllo sociale, oramai introiettato da molte persone, che accettano supinamente le norme più assurde. Italexit, invece, non le accetta. Il nostro programma elettorale parla chiaro: questa misura va tolta il prima possibile, i protocolli Covid vanno stralciati e riconsiderati, anche perché non vi sono ragioni scientifiche a supporto dell’impedimento a visitare i propri cari ricoverati”.

“E tutto questo – conclude – avviene in una regione che, a livello sanitario, ha ben altre, gravi, emergenze: il commissariamento, i tagli alla sanità per il piano di rientro, che ammontano a 3 miliardi di euro in undici anni, venti presidi sanitari chiusi, il blocco delle assunzioni”.

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