Sicilia, è polemica sulla capolista del Pd Valentina Scialfa: “è sconosciuta al territorio”

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Bufera nel Pd di Catania a causa della candidatura di Valentina Scialfa, capolista alla Camera del collegio Sicilia 2 ed all’uninominale

E’ caos nel Pd di Catania a causa della candidatura di Valentina Scialfa, sembrerebbe molto vicina al presidente del Coni Giovanni Malagò, capolista alla Camera del collegio Sicilia 2 ed all’uninominale. Fuoco e fiamme dai componenti della direzione provinciale dei dem, i quali, in un documento, chiedono “l’immediato ritiro della candidatura della dottoressa Valentina Scialfa sconosciuta all’intera comunità politica del Pd catanese ed in netto contrasto con anni di militanza di tante donne iscritte, loro sì, al nostro partito sin dalla sua nascita”. Oltretutto aveva già fatto storcere il naso ai dirigenti e militanti Dem siciliani la candidatura come capolista al Senato di Annamaria Furlan, genovese, ex segretaria nazionale della Cisl.

Tuona su facebook, Enzo Napoli, ex segretario provinciale Pd di Catania, ex coordinatore della segreteria regionale del Pd Sicilia: “Ci sono tantissime donne nel PD di Catania. Donne che quando è necessario organizzano riunioni, raccolgono firme, fanno volantinaggio, stanno giorni interi ai gazebo, si candidano nei consigli comunali, fanno campagna elettorale, raccolgono ad una ad una le preferenze, chiedono agli amici di tesserarsi, partecipano alle riunioni, sacrificano il proprio tempo perché amano la politica e credono che serva a cambiare le cose. Donne intelligenti, capaci, determinate, combattive. Poi arriva il momento in cui si decidono le nomine al parlamento nazionale ed il Segretario Nazionale del PD, il suo vice ed il Segretario Regionale stabiliscono che alla Camera dei Deputati, a rappresentare questo territorio, le donne e gli uomini che giorno per giorno si battono per cambiarlo, debba essere una signora (rispettabilissima, per carità), che non ha mai messo piede in un circolo del PD, che non ha mai distribuito un volantino, fatto una tessera (nemmeno la sua), che credo abbia, del popolo e degli iscritti, anche un qualche aristocratico disgusto. A poco servono le indignate prese di posizioni degli organismi dirigenti, dei circoli, dei militanti che non si riconoscono in questa scelta. L’ha chiesto Malagò e Letta, Barbagallo e Provenzano non possono certo dare ascolto a quelli che per il PD si fanno in quattro. Debbono accontentare il capriccio di un potente. Posso dire che questa cosa mi fa schifo? Mi fa schifo perché conosco decine di donne del PD etneo che meriterebbero quella candidatura e vengono mortificate da chi, con le chiacchiere, dice di quanto siano importanti le donne del PD. Si candidi alle regionali, la futura deputata nazionale, dove altre donne si misureranno coraggiosamente e con sacrificio a raccogliere preferenze e vediamo quanti voti lei e Malagò sono in grado di spostare”.

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