Gruppo folk “Gli Agatini” di Cataforio, che traguardo: compie 50 anni di attività!

  • 50 anni gruppo folk gli agatini (2)
  • 50 anni gruppo folk gli agatini (2)
  • 50 anni gruppo folk gli agatini (2)
  • 50 anni gruppo folk gli agatini (2)
  • 50 anni gruppo folk gli agatini (2)
  • 50 anni gruppo folk gli agatini (2)
  • 50 anni gruppo folk gli agatini (2)
  • 50 anni gruppo folk gli agatini (2)
  • 50 anni gruppo folk gli agatini (2)
/
StrettoWeb

50 anni di folklore: l’eco di una voce che risuona ancora

L’anno 2022 per il gruppo folkloristico “Gli Agatini” di Cataforio rappresenta un traguardo importante: i primi 50 anni di attività. Fondato nel 1972, prende il nome dagli antichi abitanti della città di Sant’Agata, e si prefigge di riscoprire gli usi, i costumi del popolo calabrese in generale e di quello reggino nel particolare, di divulgare la musica e le danze popolari approfondendone le radici storiche e le tradizioni della terra di Calabria. Un bel traguardo per un’associazione, a conferma che quando c’è voglia di fare, la volontà non viene meno. Infatti il gruppo, nell’arco dei suoi 50 anni si è retto ed è andato avanti grazie ai soci e alla partecipazione di tanti amici, sempre pronti a dare la propria disponibilità alle numerose attività organizzate. Sin dalla fondazione lo scopo oltre a quello “spettacolare” è stato quello di dare l’opportunità agli abitanti di un piccolo paese di conoscere e far conoscere al mondo intero la vera e sana cultura Calabrese. Per noi Il Folclore è un tesoro da difendere e portare avanti con dignità, orgoglio e amore nei riguardi della Cultura e della Storia di un Popolo.

Ricordare tutti i passi fatti dai primi momenti del lontano 1972 risulta un po’ difficile perché ci si troverebbe a stilare un lunghissimo elenco di bellissime trasferte ed esibizioni che forse, per chi non ha vissuto una esperienza analoga, potrebbe risultare soltanto una semplice elencazione di date e di luoghi senza arte né parte, di conseguenza non farebbe trasparire il vero spirito che ha animato il gruppo in tutti questi anni. Coloro che hanno avuto la fortuna di vivere queste esperienze, anzi oserei definirle avventure, ad oggi si ritrova un bagaglio pieno di ricordi da custodire e raccontare con orgoglio ed emozione. Tutti i luoghi visitati hanno consentito non solo la divulgazione della cultura folkloristica, ma soprattutto la possibilità di conoscere e consolidare rapporti umani.

Un gruppo di persone, spinte dallo stesso amore per la tradizione, da una sorta di “patriottismo” nei riguardi di un piccolo paesino che porta con sé tanta storia, spinte dalla stessa energia che si propaga con il suono di organetto e tamburello, diventate con gli anni una famiglia. Questo è uno degli aspetti più belli di questo lungo viaggio, averci messo cuore e sacrificio per mantenere viva questa sana tradizione. Fonte di orgoglio è, inoltre, scoprire che ciò che spinge molte persone ad assistere ad un nostro spettacolo non è solo la curiosità suscitata a livello meramente spettacolare, ma soprattutto la forza e l’energia di tutto il gruppo che nasce dalla certezza di poter regalare un po’ di allegria e spensieratezza nell’ora della esibizione. Il Gruppo si è esibito oltre che nei più importanti Festival Nazionali anche in altri paesi come Svizzera, Russia, Stati Uniti, Grecia, Spagna e Germania. Non meno importanti sono state le esibizioni in sagre e feste paesane nella nostra regione; e partecipazioni ad inaugurazioni, serate di beneficienza e solidarietà, aspetto quest’ultimo a cui teniamo molto, a programmi RAI e tv locali.

Oggi più che mai gestire un’associazione Culturale senza fini di lucro è veramente un compito con non poche difficoltà e complicazioni, ma di sicuro i motivi che ci spingono a continuare questa nostra attività saranno sempre in numero maggiore. Uno fra tutti è sicuramente l’apprezzamento che riceviamo dalla gente, la nostra soddisfazione più grande. Se oggi la tradizione popolare Reggina non è stata persa è anche grazie ai Gruppi Folk che da più di mezzo secolo si battono per le proprie radici culturali, anche quando la falsa Borghesia li chiamava “Viddhani”. Tutti noi abbiamo una grande responsabilità: far in modo che la tradizione popolare, il folklore, non scompaiano, è nostro compito farli vivere e rivivere, di generazione in generazione. Siamo una voce che risuona da 50 anni e il nostro augurio è di poterlo essere per moltissimi anni ancora. A corredo dell’articolo alcune immagini storiche del gruppo.

Condividi