Elezioni, Mimmo Battaglia a StrettoWeb: “futuro di Reggio è l’Area dello Stretto, nessun pregiudizio contro il Ponte ma non sia bandiera solo della destra”

StrettoWeb

Elezioni, intervista al candidato del Centrosinistra nel collegio uninominale di Reggio Calabria: l’esponente del Partito Democratico, attualmente Assessore Comunale nel capoluogo reggino, Mimmo Battaglia, affronta i temi della campagna elettorale ai microfoni di StrettoWeb

E’ Mimmo Battaglia il candidato della coalizione del Centrosinistra alle prossime elezioni politiche nel collegio uninominale di Reggio Calabria: l’attuale Assessore Comunale, già consigliere provinciale e regionale, è figlio di Pietro Battaglia, Sindaco di Reggio Calabria negli anni della rivolta, e la sua candidatura è una scelta di merito con cui il Partito Democratico ha individuato uno dei politici più seri e professionali del territorio.

Una scelta che emoziona lo stesso Battaglia, che ai microfoni di StrettoWeb commenta così: “questa candidatura mi emoziona perché è il riconoscimento di un lavoro che parte da quando ero ragazzino. La politica è sempre stata nel mio Dna e da 40 anni mi spendo con passione per questo territorio, con tanti ruoli ricoperti ma sempre con l’unico obiettivo di servire la nostra comunità. Quando dalla segreteria nazionale e regionale è arrivata questa chiamata, per me è stato come coronare un sogno, un po’ come per un calciatore che viene convocato in Nazionale. Si tratta della ciliegina su una vita politica spesa a vari livelli, consigliere provinciale, consigliere regionale, ora assessore al comune di Reggio. Ho sempre pensato che la vera politica è quella dei candidati radicati sul territorio e non importati da fuori, e con questa scelta il Pd ha voluto premiare chi combatte per questo territorio. Questo riconoscimento tangibile è un primo segno di quanto sia stato importante spendersi in tal senso: io ho fatto tutta la vita dentro il Pd sin dall’esordio, non ho mai deragliato, sono sempre rimasto coerente, nei giorni belli e nei giorni brutti e oggi apprezzo molto questo riconoscimento“.

Il Pd, però, non ha fatto scelte analoghe su tutti i territori e il malumore nel partito è forte, soprattutto nella base e nei militanti, in modo particolare per l’inserimento di diversi grillini o di figure controverse come il virologo Crisanti, al posto di tante altre persone come Battaglia che fanno politica attiva nel partito e sui territori da una vita: “il problema è a monte e nasce dalla riduzione dei parlamentari con cui dobbiamo fare i conti per la prima volta dopo la scellerata riforma voluta proprio dai grillini“, sostiene Battaglia. “E’ questo il vero vulnus su cui incastriamo le mancate candidature a favore di candidati inseriti per logiche di coalizione. In ogni caso noi non andiamo con il Movimento 5 Stelle, c’è Di Maio che se n’è andato e ha fatto un’altra formazione politica. Capisco che ci sono mal di pancia sui territori, mi rammarico molto anche io per le esclusioni frutto della contrazione del numero dei candidati che determinerà un grave deficit di rappresentanza come abbiamo già visto alla Regione, dove siamo scesi a soli 30 consiglieri e adesso ci ritroviamo a fare le commissioni in cinque o in sei. Non è accettabile che in una democrazia evoluta non si riesca ad essere rappresentativi di tutte le esigenze sociali e territoriali. Inoltre non sono stati neanche approvati i regolamenti parlamentari: siamo allo sbaraglio e dal 26 settembre ne vedremo delle belle. Il vero problema è questa folle riforma con cui i grillini hanno tagliato i parlamentari in barba a qualsiasi considerazione successiva, e oggi si capisce il danno che si è fatto vedendo un parlamento in grave difficoltà“.

Battaglia è consapevole che la sua sarà una sfida difficile: nel collegio uninominale sfiderà il Centrodestra che con ogni probabilità candiderà Francesco Cannizzaro, deputato uscente di Forza Italia, con cui Battaglia ha in comune la radice dei principi e dei valori democristiani.

Questa elezione è per me una grande sfida. I favori del pronostico non sono dalla nostra parte ma ce la metterò tutta per giocarmi le mie possibilità e affermare la nostra idea di Paese e di futuro per questo territorio. E’ vero, con Cannizzaro abbiamo idee comuni, anche se lui è molto più giovane di me, le personalità che sono cresciute nella Democrazia Cristiana hanno di fondo una consapevolezza e una cultura che guarda ad un certo tipo di inclinazioni e di identità valoriali. Siamo entrambi collocati in un’area di centro, ma è anche vero che oggi nella sfida delle elezioni politiche emergono posizioni opposte, da un lato quella del Centrodestra e dall’altro quella del Pd che ha un’idea di Italia molto diversa. Sui temi caldi del Paese, che sono anche i più importanti per la nostra città e provincia, abbiamo visioni completamente diverse. Quindi sarà una sfida reale sui contenuti, al netto ovviamente dell’affetto e della considerazione personale e umana che da parte mia non vengono mai meno per mia natura e cultura. Non ho mai considerato l’avversario politico un nemico, ci dividono le idee per il futuro del Paese e del territorio“.

A proposito di idee e programmi, qual è la visione di Reggio Calabria nel futuro secondo Mimmo Battaglia in rappresentanza del Pd?

La nostra città e la nostra provincia hanno potenzialità enormi: prima di tutto dobbiamo lavorare in sinergia tra enti per risolvere i problemi. Non si possono occupare le istituzioni e trasformarle in braccio di ferro e contrapposizioni: oggi a Reggio abbiamo troppe contrapposizioni neanche politiche, ma personali. Per produrre frutti reali bisogna sedersi nei tavoli in quanto cittadini della stessa terra, consapevoli di quali sono i nostri problemi che possiamo risolvere soltanto coinvolgendo tutti gli enti. Penso all’occasione sprecata per i Bronzi di Riace, che è stato un pretesto per polemiche tra enti. Nella mia visione di città c’è l’Area Integrata dello Stretto, su cui lavoro da anni spendendomi nonostante inspiegabili resistenze. Lo sviluppo di Reggio è in tal senso: verso il mare e verso Messina, senza gelosie e campanilismi. E poi le infrastrutture: il porto, l’aeroporto. Se a Reggio domani attracca una nave da crociera, è un risultato ottimo per tutto il territorio e per tutta la Calabria. Se da Reggio abbiamo 10 voli per 10 destinazioni è un ottimo risultato per tutti. Se sulla jonica offriamo una sanità degna di questo nome e non lasciamo un intero territorio in una situazione incostituzionale, perché oggi stiamo negando il diritto alla sanità e stiamo negando quanto sancito dalla costituzione che certamente non risolveremo assumendo 500 medici cubani, allora significa avere benefici per tutti i territori“.

Ovviamente se parliamo di Area dello Stretto non possiamo che immaginare la realizzazione del Ponte, prepotentemente tornato d’attualità nelle ultime settimane.

Vorrei sdoganare il Ponte dall’idea che possa appartenere soltanto ad una parte politica. C’è una chiara indicazione dell’Europa per saldare il continente Europeo con la Sicilia con i corridoi stabiliti dall’Ue, soprattutto per costruire l’alta velocità ferroviaria e i migliori collegamenti possibili che altrimenti si interrompono. E’ una valutazione di tipo tecnico: non è possibile che resti per così tanto tempo sui tavoli della politica. Non può diventare lo slogan politico di una parte: se ci sono le condizioni tecniche, si realizzi senza appartenenze ideologiche e politiche. Io sono favorevole a sedermi ad un tavolo per il Ponte. Allontano dalla mia mente che il Ponte sia di destra e il no ponte di sinistra. La partita del Ponte non può diventare ideologica: se si vuole fare si deve portare via dalla disputa partitica ed elettorale. Il Ministero delle Infrastrutture in questi anni si è mosso sia per analizzare l’idea del Ponte, sia per facilitare l’attraversamento dello Stretto. Non è possibile che gli aliscafi si interrompono ad un certo orario, e su questo anche le due Regioni dovrebbero lavorare, ad esempio acquistando una flotta di aliscafi con i fondi del Pnrr e garantendo le corse anche negli orari serali e notturni. Grazie ai fondi del Pnrr la stazione di Villa diventerà intermodale, anche per gli aliscafi: è una grande occasione, ci deve essere una sinergia interregionale e in questa prospettiva potremmo anche bypassare il Ponte, ma i trasporti nello Stretto devono funzionare e oggi non funzionano. Si dovrebbe considerare lo Stretto come un lago, gli aliscafi devono andare e venire senza orario. Non possono rimanere limitazioni per l’incidente del Segesta, di oltre 15 anni fa: sono condizioni che frenano lo sviluppo del territorio. Oggi i tempi sono maturi per affrontare questo tema, ci sono tutte le condizioni per integrare l’Area dello Stretto. Partirei dal lavoro svolto da Presidente della Conferenza interregionale per l’Area dello Stretto: assicuro che tra le due sponde c’è grande fermento sul tema. Inoltre tre anni fa è nata l’Autorità di sistema dello Stretto di Messina che comprende i porti di Milazzo, Messina, Tremestieri, Villa San Giovanni, Reggio Calabria e Saline Joniche. E’ un’istituzione baricentrica per l’Area dello Stretto, su cui io credo fortemente. Così come credo che valga la pena spendersi: me lo porto dentro dall’esperienza di mio padre. La politica sana, genuina, per lo sviluppo dei territori è quella dei grandi sogni coltivati con entusiasmo affinché possano diventare realtà“.

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